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Insigne omaggia Maradona: sua la punizione gioiello che apre le danze contro la Roma

Contro i giallorossi finisce 4-0. La prima marcatura è una splendida punizione di Insigne che ricorda quelle del Dio del calcio. Nella ripresa il raddoppio di Fabian Ruiz, il gol di Mertens e una serpentina di Politano da applausi

Era un esame importante per il Napoli, un impegno al quale la squadra e il tecnico Gattuso tenevano moltissimo. Battere la Roma per dimostrare di essere una fra le grandi del torneo, e per ricordare degnamente Diego Armando Maradona. E il Napoli ha trovato il modo più bello di ricordare il Pibe, costruendo un immaginario asse fra capitani. Da Diego Armando Maradona (ultima presenza in azzurro nel marzo '91) a Lorenzo Insigne (nato nel giugno del '91). La punizione di Insigne che sblocca la gara al 30esimo minuto è perfetta, una traiettoria che sembra voler imitare quelle del Pibe: un destro dalla distanza sul quale Mirante nulla può. Il capitano esulta poi prendendo una maglia che porta il nome di Maradona e la bacia quattro volte guardando verso le telecamere.

Il Napoli (schierato ancora con il 4-3-2-1) trova un grande Zielinski e mette sotto la Roma per l'intera prima frazione. I giallorossi provano unicamente a ripartire con l'intraprendenza di Pedro, ma il Napoli fa la partita, anche se fatica a trovare occasioni da rete. La sblocca, come detto, Insigne al 30esimo. Poi il Napoli trova più spazi e Mertens sfiora il raddoppio a pochi metri dalla porta. 

Nella ripresa gli azzurri - con una splendida maglia che celebra Maradona e l'Argentina - vanno vicinissimi al secondo gol con Lozano (tiro respinto da Mirante) che avrebbe fatto meglio a servire al centro lo smarcato Zielinski. La Roma spinge ma gli azzurri difendono ordinati. Nel momento migliore dei giallorossi, al 63esimo, arriva il raddoppio del Napoli. Splendido passaggio volante di Mario Rui che innesca Insigne. Il capitano serve Fabian Ruiz che sfodera un sinistro avvelenato e precisissimo. Impotente Mirante. Con l'ingresso di Carles Perez la Roma diventa pericolosa ma il Napoli erige un fortino e si difende in modo compatto. Arriva il terzo gol a 10 minuti dalla fine, lo segna Dries Mertens, l'uomo dei record. Il belga è abile a ribadire in rete un tiro di Elmas respinto dall'estremo difensore romanista. Gli azzurri non si accontentano e si mette in mostra anche Politano, entrato da poco per Lozano, che concretizza una serpentina da applausi, superando perfino Mirante per il 4-0 finale. Un Napoli brillante e ordinato in difesa dedica una splendida vittoria al suo ineguagliabile numero 10, l'uomo simbolo di una società e di una città: Diego Armando Maradona. 

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