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Spalletti: "Ci siamo meritati di andare a giocare questa 'finale' con il Liverpool"

Il tecnico azzurro ha parlato al termine del match con i Glasgow Rangers

"Dobbiamo continuare così, anche nell’ultima partita dove ci giochiamo tantissimo perché il Liverpool è una squadra difficilissima da combattere, soprattutto da loro. Cercheremo di andare a prendere la palla e di metterli in difficoltà. Ma se vai lì ad aspettarli e a dar loro la possibilità di fare le giocate, loro non sbagliano. Poi vedremo se saremo abbastanza bravi. Per quanto riguarda il futuro non lo so, non si può programmare nella sua totalità. Si analizza tutto passo passo senza fare programmi futuri, il futuro è rappresentato dai prossimi due allenamenti perché abbiamo solo due giorni per preparare la gara con il Sassuolo: se non fai il Napoli, rischi di avere difficoltà contro una squadra così. Comunque i miei giocatori si sono meritati di giocare questa finale per il primo posto e sarà bellissimo andare lì, già qualificati, a giocare contro quei colossi, sarà sicuramente uno spettacolo". Così Luciano Spalletti ha parlato al termine di Napoli-Glasgow Rangers ai microfoni di Sky Sport. 

"Quando un calciatore non lo usi nelle partite precedenti, spesso succede che si porta dietro un po’ di nervoso e perde un po’ di lucidità. Questi invece no: si sono allenati veramente da calciatori top, godendo delle qualità dei compagni che hanno mostrato di poter giocare agli stessi livelli. Quando poi hanno spazio, ribadiscono che se la vogliono giocare sempre, pur avendo questa disponibilità verso i compagni. Questo è bello perché semplifica il lavoro. La sintesi sono le due rincorse di Politano e Raspadori, quello è un segnale importantissimo. Quando si fanno cose diverse da quelle che sono le proprie caratteristiche è molto bello. Oggi, eccetto Simeone, erano quasi tutti senza ruolo e nel primo tempo hanno fatto benissimo, senza dare punti di riferimento. Il bel gioco? C’è questa partecipazione a voler fare qualcosa sempre di più bello e più importante, nelle partitine non devo neanche più dire di giocare a due tocchi perché lo fanno da soli. Ho visto anche dei contrasti da gladiatori da parte di gente che ha qualità diverse, questo è tanta roba. Giochiamo come ci alleniamo, la partita è lo specchio di come porti avanti gli allenamenti in settimana e l’atteggiamento che hai nel frequentare lo spogliatoio e il campo di allenamento. Non si può sperare di fare belle partite se in settimana non si lavora bene, con voglia di ricominciare bene ogni giorno", ha aggiunto il tecnico azzurro. 

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