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Intervista a Marco Capparella: "Napoli già completo, ma con uno-due campioni..."

L'ala del primo Napoli di De Laurentiis, traccia l’analisi del momento in casa azzurra

In attesa di definire le trattative destinate a completare l’organico che la società metterà a disposizione di Ancelotti per la stagione 2019-20 prosegue a pieno ritmo il lavoro del Napoli nel ritiro di Dimaro. Gli azzurri, reduci dall’ininfluente sconfitta maturata nel finale della gara di sabato con Il Benevento, intensificano il lavoro dal punto di vista fisico e procedono con le prove tattiche in vista della seconda amichevole in programma venerdì, sempre a Carciato, contro la Feralpi Salò, test nel quale il tecnico potrà iniziare a monitorare i progressi nell’esecuzione dell’idea di calcio che la squadra vuole mettere in atto e lo stato di forma dei diversi giocatori che si sono aggregati alla comitiva negli ultimi giorni. Marco Capparella, ala del primo Napoli di De Laurentiis, traccia l’analisi del momento in casa azzurra.

Si dice che in questo periodo i risultati contino poco. Quali indicazioni lascia la sconfitta maturata nel finale contro il Benevento?

Se fino a qualche tempo addietro si diceva calcio d'agosto non ti conosco, figurati se ci riferiamo a quello di luglio e, tra l'altro, dopo soli sette giorni di ritiro. È stata la prima apparizione per entrambe in cui hanno pesato i carichi di lavoro. Si è trattato di un proficuo allenamento per le due formazioni in cui più che la ricerca del risultato contava trovare la gamba.

In una formazione ampiamente sperimentale che ha visto l'impiego di diversi giovani quale ti ha maggiormente impressionato?

È giusto che si mettano in luce tutti. Dipende anche dal tipo di muscolatura e forse in questo i brevilinei sono avvantaggiati perché entrano in forma prima ma credo che ora sia prematuro esprimere giudizi.

Prima rete stagionale firmata da Callejon. Quanto può incidere sul rendimento della squadra una maggior prolificità dello spagnolo?

Si tratta di un giocatore che ha sempre offerto un rendimento importante segnando ogni anno un buon numero di gol, eccezion fatta per la scorsa stagione. Credo però che per lo spagnolo sia prioritario il magistrale lavoro con il quale coniuga i compiti in fase difensiva con quelli in fase di costruzione.

Continuano senza soste le trattative sul fronte mercato. Quale ruolo ritieni prioritario coprire per elevare la qualità dell'organico?

Il Napoli ha lavorato bene negli ultimi anni e avrebbe meritato lo scudetto per l'eccezionale lavoro svolto. Al momento in difesa è tra le più forti con l'arrivo di Manolas. Non faccio nomi né indico ruoli perché credo che i membri dell'area tecnica stiano svolgendo un lavoro eccellente. Credo che la squadra sia già completa però se arrivano uno o più campioni tanto di guadagnato per Ancelotti, per la squadra e per l'ambiente.

Ancelotti ha ribadito la necessità di finalizzare meglio l'azione. Come ci si allena per migliorare il cinismo sotto porta? 

È giusto che l'allenatore lo dica. È una delle squadre che gioca meglio, non rischia molto in difesa. Nel calcio molto spesso basta sbagliare un gol e pareggiare una partita contro una formazione di bassa classifica per complicare un'annata, in tante circostanze gli episodi finiscono per avere un peso rilevante.

Venerdì si torna in campo contro la Feralpi Salò. Quali progressi è lecito attendersi con l'impiego di diversi titolari?

Siamo ancora alle prime amichevoli, step che servono a perfezionare la condizione e a trovare la gamba in vista  dei test più impegnativi che arriveranno a partire da quello con il Liverpool  in programma ad Edimburgo a fine mese.

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