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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Milik sull'infortunio: "Spero di tornare in primavera. Non ho fretta"

L'attaccante polacco ha rilasciato una lunga intervista a Sportowe Fakty in cui ha parlato dei suoi primi mesi a Napoli e dell'infortunio

"Voglio tornare al più presto possibile, ma non voglio essere frettoloso. Ho tutta la carriera davanti a me. Il tempo che sto perdendo ora, cercherò di recuperarlo in seguito. Quando sarò sano al cento per cento e i medici mi daranno l'ok, tornerò sicuramente. Si spera che ciò avverrà in primavera. Non sto avendo grandi problemi con il ginocchio. Non si gonfia e non c'è sangue all'interno. Ma non posso sapere come andrà nei prossimi due mesi". Così l'attaccante del Napoli Arkadiusz Milik, nel corso di una lunga intervista rilasciata a Sportowe Fakty, ha parlato dell'infortunio e del suo rientro in campo.

"I primi giorni sono stati difficili - ha raccontato il centravanti azzurro - . Guardavo i video che mi hanno inviato i tifosi e mi si scaldava il cuore. Ho voluto iniziare subito la riabilitazione. Questo è il mio primo infortunio grave. Ora mi sto dedicando alla riabilitazione. Inizio alle 9 di mattina, con due cicli al giorno e finisco alle 16. Sto cercando di ammazzare la noia e di fare cose che in genere non ho il tempo di fare".

"I tifosi, la città il club e anche la nazionale, mi hanno dato grande sostegno. Ho ricevuto tanti messaggi, che mi hanno aiutato molto. Prima della partita lo speaker del San Paolo, Decibel Bellini, urla anche il mio nome. Sono rimasto stupito all'inizio. E' una cosa incredibile", ha aggiunto l'ex Ajax.

"Se mi sento la stella della squadra? Mai. La stella per me è la squadra. Devo fare ancora molto per crescere. Tifosi ed allenatore sono contenti di me, ma io non voglio dormire sugli allori. Voglio diventare un calciatore ed una persona migliore".

Milik ha parlato anche del rapporto con la città: "A Napoli il calcio è una religione. Se voglio fare shopping lo faccio di mattina presto o in un posto poco affollato. Non puoi girare tranquillamente per la città. La richiesta di foto e autografi è alta. Questo naturalmente fa molto piacere, ma a volte si cerca anche una pausa dal caos. Una volta due scooter mi hanno inseguito a lungo mentre ero in macchina. Mi sono spaventato, ma poi alla fine mi hanno bussato e volevano solo fare una foto. I miei compagni mi hanno consigliato di evitare di indossare oggetti di grande valore come orologi. Ho scelto di vivere vicino al centro di allenamento e non nel centro città. Hanno creato anche la mia statuetta. Quando vado a mangiare nei ristoranti finora mi avranno fatto pagare due volte su dieci".

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