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Mazzarri: "Rientrano Pazienza, Maggio e Dossena. Non ancora Aronica"

Il tecnico azzzurro annuncia novità in formazione rispetto a Utrecht

Walter Mazzarri parla alla vigilia della sfida con il Palermo, come riporta Radio Marte: “Mancano ancora tante giornate al termine del campionato, non si tratta certo di una partita spartiacque. E’ affascinante perché si affrontano due squadre che si somigliano. Pure i rosanero esprimono un bel calcio, si basa molto sulle ripartenze perché ha giocatori di talento abbastanza giovani. Siamo due belle realtà del nostro calcio e facciamo divertire la gente che ha voglia di venire allo stadio”. Tante le individualità: “A me sinceramente non interessano, io penso al Napoli. I risultati arrivano grazie al collettivo che è messo bene in campo”. Uno scambio tra Lavezzi e Pastore non intriga Mazzarri: “Mi tengo stretto il mio, è indispensabile. Abbiamo un tridente forte con Cavani e Hamsik. Non invidiamo nessuno, sono contento di quelli che ho”. Il Napoli è reduce dal 3-3 di Utrecht: “Gli olandesi non hanno mai perso in casa, neanche con il Liverpool. Il pareggio dà forza e convinzione ma io già lo sapevo. Ad Udine siamo stati condannati dagli episodi, basta ricordare la prodezza di Totò Di Natale in occasione del secondo gol. Ci arriviamo nel modo giusto. C’è un po’ di stanchezza per il viaggio, ma io vedo bene la squadra, è in salute. Dobbiamo essere più attenti dietro e adottare alcuni accorgimenti in difesa. Non è un problema solo di reparto, la fase difensiva deve partire dagli attaccanti. Dobbiamo essere più meticolosi e attenti. Bisogna curare il particolare, non conosco altra ricetta”. Napoli-Palermo è una sfida tra outsiders per la Champions. La formazione è scontata: “Chiarisco il concetto di titolarissimi. Abbiamo un impianto collaudato e all’inizio mi affidavo a loro perché li conoscevo meglio e gli altri si dovevano integrare. Adesso vedo soltanto lo stato di forma e le scelte sono più alla pari. Pazienza aveva un affaticamento muscolare e non è venuto in Olanda per questo. Oggi lo verifico, Aronica è fuori da 25 giorni. E’ guarito clinicamente, però lo guardo in allenamento e devo capire se ha una condizione accettabile per cominciare dall’inizio contro avversari come Pastore, Ilicic, Miccoli. Su lui andrei più cauto. Yebda? Oramai è una realtà, sta dando delle garanzie importanti, è uno di quelli che mi dà più certezze. E’ diventato un giocatore importante. E’ vicino al concetto di titolarissimi. Uno tra lui e Gargano, parte dall’inizio. Deciderò solo alla fine. Maggio sta bene, Dossena è in ballottaggio con Vitale, ma è favorito. I tre davanti? Anche Ibrahimovic, Allegri non lo avvicenda mai. Cavani? Al di là di quello che sta facendo in fase realizzativa, e non era facile pensarlo, è uno degli attaccanti che mi piace di più. E’ moderno, aiuta i compagni, si sacrifica e ha le qualità atletiche per poterlo fare. Dà grande equilibrio tattico. Non so se è il più forte del campionato, ci sono campionissimi. E’ giovane e sta disputando la migliore annata della carriera, al momento è sicuramente il più in forma”. La partita sarà molto combattuta: “E’ aperta ad ogni risultato, Rossi è molto bravo. E comunque per curare la fase difensiva c’è bisogno di tempo, l’allenatore – in questo caso – incide molto meno perché non lavora più sul campo. Sacchi diceva che la tattica difensiva non può mai essere scontata, bisogna ripeterla in continuazione, altrimenti i giocatori se la dimenticano. Basta poco per prendere un gol, è una questione di centimetri a volte. Non credo sia una questione di qualità dei singoli, la scorsa stagione ci ho lavorato tanto e il miglioramento c’è stato. Campioni come Chiellini e Nesta sono abituati a giocare ogni tre giorni, hanno uno spessore fisico e mentale talmente importante che se sono all’80% fanno la differenza. Non bisogna scandalizzarsi se dico questo, la forza di un gruppo è capire anche i propri limiti”. Il Napoli continua a reagire dopo un gol preso: “Ci sciogliamo dopo aver preso un cazzotto, ultimamente non è andata così. Cito la partita di Cagliari, dove abbiamo imposto il nostro gioco, ma anche Udine: siamo partiti bene e forse non ci aspettavamo lo svantaggio. Anche ad Utrecht abbiamo segnato prima noi, poi abbiamo subito il pareggio e i nostri avversari si sono rinfrancati”. La gente si chiede se il Napoli sta crescendo: “Non è vero che non maturiamo mai. Dipende sempre dai presupposti. Se volessimo il primo posto, allora la maturazione non ci sarebbe. Non dimentichiamo che siamo terzi in classifica. Le aspettative sono fondamentali. Da quando sono arrivato io, i miglioramenti ci sono. Siamo ancora in corsa in Europe League e siamo l’unica italiana che può passare il turno. Ma bisogna avere equilibrio nei giudizi. Noi abbiamo perso in due campi difficilissimi in trasferta contro Lazio e Udinese. Entrambe sono state partite strane perché non meritavamo. Abbiamo perso poi con il Chievo che è una delle realtà di questa serie A, basta vedere il pareggio di ieri con la Roma e contro il Milan che è primo in classifica. Serve serenità. Dal nostro pubblico mi aspetto quello che fanno sempre. Vogliono vedere un Napoli che gioca e che lotta. Noi lo facciamo sempre. Vorrei che ci aiutassero, il loro sostegno può essere fondamentale”.

 

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