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Mazzarri: "Scudetto? L'occasione è straordinaria..."

Il tecnico azzurro sembra crederci sempre di più giorno dopo giorno

Walter Mazzarri ha rilasciato un'intervista alla Gazzetta dello Sport. Ecco quanto evidenziato da Napoli Today:

In sincerità, Mazzarri, è azzardato parlare di scudetto?
«L’occasione è straordinaria, l’ammetto. Ma credo che ci siano 4 squadre che hanno troppo di più rispetto al Napoli e alla Lazio. Inter, Milan, Juve e Roma hanno valori superiori. Però...».

Però il Napoli sta ottenendo risultati incredibili: conviene?
«Infatti. Non si vincono per caso 5 partite in trasferta e, per giunta, due volte a Marassi contro Genoa e Sampdoria. Adesso, siamo in serie positiva: 4 vittorie consecutive».

Successi ottenuti negli ultimi secondi di gioco, però: è una squadra fortunata la sua...
«Non è casuale se spesso riusciamo a sbloccare il risultato pochi istanti prima del fischio finale. Sento parlare di zona-Mazzarri, ma non è così. Direi che questa è una squadra che ha un grande carattere oltre ad una buona condizione atletica. Succede pure che, frequentemente, creiamo tanto e facciamo fatica a segnare. In quel caso, mi attacco a tutto».

Anche alla scaramanzia?
«Certo, quando vedo che la questione è complicata, mi tolgo la giacca e resto in camicia, tassativamente bianca, però».

E se le dicessero di rinunciare ad un qualcosa che al momento ritiene indispensabile in cambio dello scudetto?
«Immagino che ci si riferisca alle sigarette. Ebbene, se dovessi arrivare primo, smetterò di fumare. Ma anche un posto in Champions varrebbe una rinuncia».

Di lei si dice che sia particolarmente antipatico...
«Non saprei. Di sicuro sono molto diffidente. Sono partito dal basso e conosco come va questo mondo. Sono diffidente perché non sono fesso, ho il pelo sullo stomaco che mi aiuta a selezionare le amicizie».

Il suo concittadino, Allegri, è primo in classifica, mentre lei lo segue: è una sfida tra due livornesi e, peraltro, giovani...
«Per la verità, io sono di San Vincenzo, della provincia, e ci tengo a mantenere le mie origini. Probabilmente, noi livornesi abbiamo una marcia in più in panchina, abbiamo la dialettica giusta che serve per gestire lo spogliatoio. Grazie per il giovane, ma non lo sono. Alle spalle ho già 7 campionati di A ed un torneo di B vinto proprio a Livorno: di gavetta ne ho fatta parecchia».

Ritiene, Mazzarri, di disporre del miglior tridente del campionato? Lavezzi, Hamsik e Cavani glieli invidiano tutti.
«In questo momento sì, credo che non abbiano rivali. Però, sono giovani, possono migliorare ancora tanto. Il loro talento ci consentirà di lottare sempre per traguardi ambiziosi».

Sono 22 i gol che hanno realizzato i 3 fino ad oggi. Le statistiche raccontano che con lei in panchina gli attaccanti (Bianchi, Amoruso, Pazzini) si esaltano: qual è il segreto?
«La mia idea di gioco esalta l’attacco. Non mi piace difendere, per cui lavoro molto alla fase offensiva. Bianchi e Amoruso, per esempio, a Reggio Calabria realizzarono 35 reti in due. Già allora ero un temerario».

L’attualità dice che il suo Napoli avrebbe bisogno di qualche rinforzo per tenere testa alle grandi fino al termine della stagione: arriverà qualcuno?
«La qualità dei giocatori in organico e più che sufficiente. Cerchiamo un difensore mancino, ma ciò non significa che se dovesse arrivare andrebbe in panchina Aronica. Per la prossima stagione, comunque, c’è un programma di rafforzamento abbastanza chiaro: il presidente e Bigon sanno già cosa fare».

A proposito di De Laurentiis: com’è il vostro rapporto?
«Sincero. Tra noi c’è sempre stata chiarezza in tutte le cose. Come sul mercato, dove condivido l’idea di non fare follie inutili. Basti vedere cosa ha fatto il Real Madrid nella passata stagione: ha speso centinaia di milioni e non ha vinto nulla».

Alla ripresa del campionato andrete a Milano per sfidare l’Inter e 4 giorni dopo ospiterete la Juve al San Paolo: si aspetta conferme?
«Aspetterei un attimo per capire cosa succederà con Benitez. Un nuovo tecnico aprirebbe ad ulteriori incognite dal punto di vista tattico: le novità danno una carica positiva».

Se le dicessero che Mourinho è pronto a stringerle la mano dopo quanto accaduto lo scorso anno, cosa direbbe?
«Lasciamo stare. Quello che pensavo l’ho detto a suo tempo. Il lavoro degli allenatori andrebbe valutato in base agli investimenti, al tetto degli ingaggi, allora si potrebbe essere più equi nei giudizi. È facile allenare 22 grandi giocatori».

Il Milan ora avrà un Cassano in più: lo ritiene un affare per la capolista?
«Nei due anni che l’ho avuto alla Sampdoria l’ho gestito al meglio con i miei collaboratori, tant’è che non è mai accaduto nulla sotto il profilo disciplinare. Ha un carattere particolare, è vero, bisogna saperlo prendere. Ma col talento che ha può far bene ovunque. Con lui, il Milan farà un ulteriore salto di qualità e resterà la più quotata per lo scudetto».

In conclusione, Mazzarri: si sente pronto per allenare una grande?
«Per me, Napoli è la piazza più importante del mondo. Qui, il calcio si vive 24 ore al giorno. Chi ha allenato il Napoli potrà allenare ovunque».

 

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