Massimo Tarantino, storia e carriera dell'ex calciatore del Napoli eroe nella tragedia di Assago
Dall'esordio in azzurro ai tempi di Maradona nell'agosto del 1989 alla cessione all'Inter: la carriera all'ombra del Vesuvio del difensore palermitano
Una lunga carriera in azzurro, l'esordio nel grande calcio con il Napoli di Maradona. Massimo Tarantino, l'eroe che nella tragedia nel centro commerciale di Assago è intervenuto per fermare e disarmare l'accoltellatore, è un uomo che all'ombra del Vesuvio viene ricordato con grande affetto.
Giovane promessa del Catania, Tarantino viene acquistato dal Napoli nell'estate del 1989. Sono due i calciatori che il ds azzurro Luciano Moggi pesca in Serie C quell'anno: Gianfranco Zola, prelevato dalla Torres, e proprio il difensore siciliano.
L'esordio in maglia azzurra
Tarantino fa il suo esordio nel nuovo club a soli 18 anni il 23 agosto del 1989, in occasione di Napoli-Monza di Coppa Italia. I partenopei guidati dal nuovo tecnico Albertino Bigon sono orfani dei tre stranieri, Maradona, Careca ed Alemao, impegnati in Coppa America. Tarantino viene gettato nella mischia a partita in corso. Il match, terminato sull'1-1 nei tempi regolamentari, si protrae fino ai calci di rigore, che si concludono dopo una lunga serie, in cui il giovane difensore trasforma il suo penalty. A segnare il rigore decisivo, quello del 10-9 finale, è il portiere Giuliano Giuliani, che regala il passaggio del turno agli azzurri.
Quattro giorni dopo, ad Ascoli, Tarantino esordisce anche in Serie A, subentrando nel finale al posto di Zola nella partita vinta per 1-0 da Carnevale e compagni.
Il prestito ed il ritorno al Napoli
Nei mesi successivi Tarantino viene ceduto in prestito al Monza in Serie B, dove collezionerà 12 presenze. Nella stagione 1990-91, in occasione della stagione in prestito al Barletta, sempre nella serie cadetta, il giovane difensore si mette in mostra e disputa un grande campionato. Le prestazioni gli valgono il ritorno a Napoli, che nel frattempo ha ingaggiato Claudio Ranieri come nuovo allenatore. Nella stagione 1991-92 colleziona 15 presenze complessive, mentre in quella successiva, 1992-93, le partite tra campionato e coppa sono ben 36. Nel 1993-94, però, complici anche alcuni problemi fisici, le presenze in stagione sono solo due.
La svolta con Boskov
L'uomo svolta nella carriera di Massimo Tarantino è Vujadin Boskov, l'esperto tecnico serbo che arriva al Napoli nell'autunno del 1994. L'ex allenatore della Sampdoria completa il cambio ruolo di Tarantino, da difensore marcatore a fluidificante sinistro, e decide di puntare forte su di lui. La gara svolta è datata 27 novembre 1994. L'allora 23enne difensore sostituisce Policano, squalificato, nella trasferta di Foggia. Tarantino disputa una grande partita e da quel momento in poi diventerà il padrone incontrastato per due stagioni del ruolo di terzino mancino, collezionando complessivamente 63 presenze.
La cessione all'Inter
Per Tarantino si parla anche di Nazionale e nell'estate 1996 arriva la chiamata dell'Inter, alla quale un Napoli in difficoltà economiche non può opporre resistenza. La sfortuna, però, caratterizza la sua avventura in nerazzurro. Un grave infortunio lo mette subito ko e dalla stagione successiva dovrà ricominciare dal Bologna, dove però avrà la possibilità di giocare con Roberto Baggio. In Emilia ci resta fino al 2002. Poi l'ultima stagione in Serie A con la maglia del Como, dove giocherà fino al 2004. La Triestina ed il Pavia saranno le ultime squadre della sua carriera da calciatore, sulla quale calerà il sipario nel 2006.
La carriera da dirigente
La nuova carriera nel mondo del calcio per Massimo Tarantino inizia con un incarico dirigenziale nel Pavia. Dal 2010 al 2013 è responsabile del settore giovanile del Bologna. Nell'estate del 2013 entra a far parte dello staff del settore giovanile della Roma. Nella stagione 2021-2022, invece, è direttore tecnico della Spal.