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Renica, il dramma della figlia e quella telefonata di Diego: "Ecco perché lo amiamo"

L'ex compagno di squadra del Pibe racconta di un momento tristissimo della sua vita in cui l'unico che si è trovato accanto è stato proprio Maradona

Alessandro Renica, difensore del Napoli dei due scudetti, difende in un post su Facebook il suo ex compagno Diego Armando Maradona da chi – a neanche un giorno dalla morte – lo attacca per alcune sue scelte di vita e condotte.
"È giunta l’ora di raccontarvi una storia molto triste per me, ma con un bel finale però", spiega Renica. "Non avrei mai voluto farlo, ma oggi è il momento – va avanti – lo devo a Diego".

Il racconto di Renica riguarda la figlia che ha avuto, Federica, e la sua gemella Veronica che invece non superò il parto. Era il 1996, le gemelle nacquero prematuramente, di 28 settimane. "Qualche giorno dopo io nello sconforto più totale e pieno di tranquillanti ricevo una telefonata, l'unica – spiega Renica – non me ne vogliano i miei compagni, ma è pura verità".
Era Diego Armando Maradona. L'ex capitano fino a 5 anni prima di Renica "dice delle parole così belle che mi risollevano, mi danno forza e coraggio e speranza (visto che anche Federica era in pericolo di morte)". "Mi dice queste parole che sono scalfite nella mia mente e nel mio cuore – prosegue l'ex compagno di Maradona – 'Ale io da oggi in poi pregherò per tua figlia Federica tutti i giorni e vedrai che andrà tutto bene'. E come al solito il dio del calcio ha avuto ragione". "Poi qualcuno si chiede perché lo amavamo... – è la conclusione di Renica – Diego non si tocca, non ci provate, non ve lo permetterò".

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