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Napoli, 5 motivi per crederci e 5 per non credere più allo scudetto

Il pareggio del San Paolo, a 11 giornate dal termine, lascia alla Juve un vantaggio di 7 punti, in virtù anche degli scontri diretti, che potrebbe risultare decisivo in favore dei bianconeri

Di Luigi Vaccariello per Sky.it

Il pareggio del San Paolo, a 11 giornate dal termine, lascia alla Juve un vantaggio di 7 punti, in virtù anche degli scontri diretti, che potrebbe risultare decisivo per il bis tricolore. Ma siamo davvero sicuri che il sogno scudetto per il Napoli possa considerarsi concluso? Ecco 5 motivi per cui gli azzurri possono credere alla rimonta, e 5 ragioni per cui i bianconeri possono dormire sonni tranquilli.

NAPOLI, PERCHE' CREDERCI

Cavani – Il capocannoniere della Serie A è a digiuno da oltre un mese. Il Matador non segna dallo scorso 27 gennaio a Parma. Ma nonostante questo resta il miglior attaccante del nostro campionato, un valore aggiunto da oltre 20 gol a stagione. Quel top-player offensivo che può decidere le sorti di un incontro in una frazione di secondo che manca tanto alla Juventus.

Assenza di coppe – Le eliminazioni contro Bologna prima e Vitkoria Plzen poi hanno “sgravato” gli azzurri dagli impegni in Coppa Italia ed Europa League. Nella passata stagione il Napoli pagò tantissimo le energie mentali e fisiche usate in Champions. Energie che la Juve, fuori dalle coppe Europee, sfruttò al massimo in campionato. A Napoli sperano di poter emulare i bianconeri.

Fattore San Paolo – 9 vittorie, 4 pareggi e una sola sconfitta. I numeri parlano da soli. Il San Paolo, al di là delle vicissitudini del manto erboso, resta il fortino del Napoli. Il luogo dove gli azzurri hanno collezionato 31 dei 53 punti fin qui conquistati in stagione.

Entusiasmo – Se c’è una cosa che a Napoli non manca è l’entusiasmo, il pubblico è da sempre l’arma in più degli azzurri. Quel 12esimo uomo a cui spesso i giocatori si sono aggrappati nei momenti di difficoltà e che potrebbe trascinare il Napoli a una rimonta da Mission Impossible.

Fame di vittorie – Mazzarri non osa pronunciare quella parola: “Scudetto”. Quel titolo che manca al Napoli dalla stagione 1989-90. 23 anni che sotto al Vesuvio sognano di far esplodere la gioia tricolore. Uno stimolo in più per una squadra che al di là di Pandev è fatta di calciatori ancora a secco di scudetti.

... E PERCHE' NON ILLUDERSI TROPPO

Troppo ampio il distacco – 6 punti, che dopo l’1-1 del San Paolo sono diventati di fatto 7 in virtù degli scontri diretti, a 11 partite dalla fine sono un vantaggio enorme per una squadra come la Juve. Una squadra che negli ultimi due anni ha dimostrato di aver fatto della continuità di risultati uno dei suoi punti di forza.

Scontri diretti – 2-0 allo Juventus Stadium, 1-1 al San Paolo. I bianconeri si sono accaparrati tra andata e ritorno 4 dei 6 punti a disposizioni nei match con gli azzurri. Un vantaggio che equivale ad un ulteriore punto aggiuntivo in classifica.

Calendario – Il Napoli deve ancora affrontare Milan e Roma in trasferta, e Inter in casa. La Juve invece giocherà in trasferta contro Lazio e Inter, ma con il Milan allo Juventus Stadium. Sia Napoli che Juve giocheranno lo stesso numero di match in casa (5) e in trasferta (6). Lontano dal San Paolo gli azzurri hanno dimostrato di fare molto più fatica rispetto ai bianconeri. Le 8 vittorie, i 3 pareggi e le 2 sconfitte rappresentano un vantaggio di ben 5 punti per la Juve.

Forza del gruppo – L’assenza di un top-player in attacco ha reso il gruppo il vero punto di forza bianconero. Tutti sono utili e nessuno è indispensabile. Anche quando mancano Pirlo o Chiellini i bianconeri hanno dimostrato di essere sempre competitivi allo stesso livello.

Esperienza – I bianconeri stanno dimostrando anche in Champions League di avere esperienza da vendere. La Juve difficilmente manca l’appuntamento che conta grazie anche a calciatori come Pirlo, Buffon, Barzagli e Marchisio: da sempre abituati a giocare ad altissimi livelli.

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