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Kvaratskhelia vede cose che gli altri 21 calciatori in campo non vedono

Perchè l'attaccante del Napoli è un giocatore differente da tanti suoi coetanei e contemporanei

La carriera di Khvicha Kvaratskhelia è un libro ancora tutto da scrivere. E’ difficile al momento sbilanciarsi in previsioni su dove possa arrivare il 22enne georgiano che in pochi mesi ha bruciato le tappe.

Dal campionato georgiano disputato con la Dinamo Batumi fino al giugno scorso, l’attaccante è riuscito in meno di un anno ad affermarsi come uno dei grandi protagonisti del campionato italiano e come giovane talento tra i più celebrati anche in Champions League con la maglia del Napoli.

In questi mesi i paragoni e gli accostamenti si sono sprecati: da George Best a Cristiano Ronaldo, passando per Lavezzi, Kakà e Luis Figo. Kvaratskhelia, però, sembra essere un calciatore atipico, diverso dagli altri, non per forza più forte, ma differente dai suoi coetanei e contemporanei e fuori dagli schemi. 

Un genio silenzioso e serafico che, talvolta, sembra vedere cose che gli altri 21 calciatori in campo non vedono, come in occasione della sventagliata improvvisa per Zielinski da cui è nato il gol che ha sbloccato la partita contro l'Empoli. Ma non solo. Altri due saggi di questa sua peculiarità si sono avuti al minuto 32 e al minuto 54, con quelle palle 'dentro' per Zielinski ed Anguissa. 

Il filosofo Arthur Schopenauer diceva che "il talento coglie un bersaglio che nessun altro riesce a colpire; il genio coglie un bersaglio che nessun altro riesce a vedere". Forse questo è il caso di Kvaratskhelia...

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