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Inchiesta su fatture nel mondo del calcio, l'avvocato di De Laurentiis: "Siamo molto sereni"

Le parole della difesa del patron azzurro: "Noi riteniamo che abbiamo fatto tutto correttamente. Il Napoli non è l’unica squadra coinvolta e la situazione è molto modesta"

“De Laurentiis non è accusato di falsa fatturazione. Il presidente risponde dell’utilizzo di fatture inesistenti, viene contestato l’utilizzo di questa fattura relativamente all’acquisto di Calaiò. Questa fattura emessa dal procuratore di Calaiò sarebbe dovuta essere emessa nei confronti del calciatore, non del Napoli. Quindi non è corretta questa operazione che avrebbe fruttato 8 mila euro scaricati di iva dal Napoli. È tutto molto opinabile". Così il legale di Aurelio De Laurentiis, l'avvocato Fabio Fulgeri, ha parlato ai microfoni di Radio Crc, nel corso della trasmissione "Si gonfia la rete", della vicenda relativa all'inchiesta sulle fatturazioni nel mondo del calcio e dei rapporti fra agenti e società calcistica italiane risalenti al periodo tra il 2009 ed il 2014.

"I pubblici ministeri con molta serenità hanno condotto questa requisitoria durata cinque ore. Questa norma prevede che ci sia la volontà di evadere le imposte, ma si tratta di un importo modesto. Siamo molto sereni, confidiamo nella correttezza e nella serenità del magistrato che dovrà valutare. Noi riteniamo che abbiamo fatto tutto correttamente. Il Napoli non è l’unica squadra coinvolta e la situazione è molto modesta”, ha spiegato Fulgeri.

Le richieste della Procura

Per il patron azzurro - come riferisce Repubblica Napoli - i pm Stefano Capuano e Danilo De Simone hanno chiesto un anno. La pena più severa, due anni e otto mesi, è stata chiesta per l'agente di calciatori Alessandro Moggi. Tutti i dirigenti e gli agenti coinvolti nel processo hanno sempre respinto le accuse e si preparano ora a replicare attraverso i loro avvocati difensori.

Per altri presidenti di società, tra cui Claudio Lotito, invece, la Procura ha chiesto l’assoluzione, così come per tutti i calciatori coinvolti nel processo, fra i quali l’ex attaccante del Napoli Ezequiel Lavezzi. 

La Procura - spiega La Repubblica - ipotizza il reato di “utilizzo di fatture relative a operazioni soggettivamente inesistenti”. I pm hanno chiesto la prescrizione per i fatti commessi fino al 2011, non per quelli risalenti ai periodi successivi. La parola ora passa alla difesa. La sentenza è prevista per il 2 febbraio prossimo.

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