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Hamsik: "Sognare lo scudetto non è proibito"

Il centrocampista slovacco è stato ospite negli studi di Radio Marte

Marek Hamsik è stato ospite negli studi di Radio Marte: "In Italia è la prima volta che sono in una radio. Qui fa caldo. Ascolto poco la musica italiana, mi piace Fifthy Cent nel mio i-pod. Nella mia play list c'è qualche cantante rap". Poi si parla di calcio e del momento del Napoli: "Noi vogliamo arrivare il più in alto possibile, i traguardi personali non mi interessano. Contro Aik e Cagliari sono arrivate due vittorie fondamentali: in Svezia ci siamo qualificato con un turno d'anticipo, in Sardegna siamo arrivati a -2 dalla capolista, ma adesso dimentichiamo quella partita perché c'è il Pescara.

Il raccattapalle redarguito per aver preso il mio pantaloncino? Mi dispiace, povero bambino. Lo invitiamo al San Paolo. Il mio gol? Ero in area, è andata dentro, purtroppo non è successo con il Milan al San Paolo. Le critiche sono state eccessive: sono cominciate dopo il pari con il Torino, ma non è giusto. Noi vogliamo fare grandi cose.

I miei numeri? Ho segnato tanti gol, sono a quota 65, ogni tanto guardo queste statistiche, voglio raggiungere Cane' a quota 70. Mi piacerebbe salire ancora, magari superare Savoldi. Maradona? Se resto cinque o sei anni, forse, ma non sarà facile. Vorrei arrivare ancora in doppia cifra, sarebbe bello superare il mio record di 12, ma io penso alla squadra e non a me stesso. Un modello per i ragazzini? Sì per i capelli. Scherzi a parte, mi fa piacere se qualcuno si ispira a me.

Il mio palmares? Vincere la Coppa Italia è stato meraviglioso, farlo a Napoli è ancora più bello. E' una città che vive di calcio, non so immaginare se capita altro. Tra Pallone d'Oro e scudetto? Scelgo lo scudetto. Chi vince il Pallone d'Oro? Messi c'è sempre, metterei pure Falcaco e forse Drogba. Personalmente voglio lasciare un segno anche a livello di presenze: sono nei 10 di tutti i tempi. Ho sempre detto che ce la possiamo giocare con tutti in campionato, con la Juve è andata male nello scontro diretto, ma siamo là, a due punti. E' una parola proibita? Io sono scaramantico. La Champions ti prosciuga energie, quindi sprecano sicuramente forze. A Torino abbiamo perso per un episodio che è andato male. Ora dobbiamo rifarci, lo spero vivamente. La Juve rispetto a noi è già abituata a vincere e a lottare per lo scudetto, noi otto anni fa eravamo in C. Grazie al presidente e alla società, siamo arrivati a livelli alti. Dobbiamo continuare così. In più abbiamo la fame. Sicuramente noi siamo cambiati, sono partiti due campioni come Gargano e Pocho, al loro posto sono arrivati Behrami e Insigne, c'è Goran Pandev, quindi va bene così. Il calcio è questo, uno parte e uno arriva. Non dobbiamo pensare a questo aspetto. Il campionato è incerto, ci siamo noi, oltra alla Juve c'è l'Inter, la Lazio, la Fiorentina e la Roma. Dei bianconeri mi piace tanto Marchisio. La sfida con l'Inter? Scambio sms con Gargano, se mi marca lui, sarà un bel confronto, è dura superarla. Anche se adesso penso al Pescara.

Mazzarri ha cambiato il mio modo di giocare, è una grande persona, lo stimo tanto. Nel calcio conta il gruppo e lui l'ha costruito. Spero che il nostro allenatore possa restare, mi dispiacerebbe se andasse via. Non penso di rendere meglio perché è andato via Lavezzi. Io comunque rendo meglio quando parto più dietro. Se mi sento il leader? Vado in campo per divertirmi. Sono uno dei leader. Il simbolo, invece, è la squadra, poi ci sono delle individualità più o meno forti, ma conta il gruppo. Sono legatissimo a questa squadra, a questa società e a questa città. Ho un buon rapporto con De Laurentiis, ci scambiamo pure messaggi. La cresta? Me la faccio da bambino, ovviamente non così alla mohicano. Anche i miei figli se la faranno, non c'è dubbio. Mi fa piacere che sia imitata da tutti, molti bambini scelgono questa acconciatura e scelgono il taglio alla Hamsik. Se la taglio, riesco a segnare.

Che regalo di Natale, chiedo per me e per il Napoli? Per me la salute della mia famiglia, per il Napoli quattro vittorie. Magari sarebbe bello. Il tennis? Non gioco da un anno e mezzo, quando ho un giorno libero, lo trascorro con la mia famiglia. Il mio idolo è Nadal. I tatuaggi? Ne ho tanti, non smetterò, sono legato a quello dei miei figli. Mia moglie non gioca più a pallamano, abbiamo i bimbi piccoli. Lei giocava insieme a mia sorella e io vedevo le partite. Ci conoscevamo da tanto tempo. I tifosi? Sono molto legato a loro, li ringrazio per il grande affetto e li invito allo stadio domenica con il Pescara. Sulla carta sembra facile, ma non sarà così".

 

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