Giuntoli: "A Napoli per acquistare Kvara e Osimhen ho colto delle coincidenze"
L'ex direttore sportivo azzurro si racconta e parla di alcuni dei suoi colpi di mercato messi a segno durante la permanenza all'ombra del Vesuvio
"Oggi nel calcio tutti sanno tutto, è difficile battere sul tempo gli altri e fare affari a costi contenuti. Io a Napoli ho colto delle coincidenze: senza la guerra non avrei preso Kvaratskhelia a quel prezzo, senza lo stop per la pandemia forse Osimhen avrebbe fatto 30 gol in Francia e sarebbe finito in Premier”. Così Cristiano Giuntoli, nel corso di una lunga intervista rilasciata a Repubblica, ha parlato di alcuni dei suoi 'colpi' di mercato più famosi messi a segno durante la sua esperienza al Napoli.
Il 'metodo Giuntoli'
“Non mi piace il termine. Sono solo uno che lavora tanto, che sta attento al rapporto con allenatori, staff, calciatori, agenti. Amo stare dietro le quinte e parlare poco. Il calcio non è da one man show. Io sono uno che aggrega”.
La Juventus
“Mi sento a casa. Ricordo le prime trasferte col babbo: a Firenze, attenti a non esultare, o a Bologna, dove una volta abbiamo preso l’acqua tutto il tempo, e a mia madre avevamo detto che eravamo in tribuna coperta, oppure a Pistoia, gol di Cuccureddu, Brady, Tardelli. Poi le trasferte in bus a Torino con un club di Prato. E nel ’98 guidai fino ad Amsterdam per la finale di Champions persa con il Real, gol in fuorigioco di Mijatovic, mi è rimasta qui”.
L'obiettivo stagionale
"Per il nostro obiettivo dichiarato le rivali sono Atalanta, Fiorentina, Lazio, Roma. Poi ci sono Napoli, Milan e Inter che sono avanti rispetto a noi, perché il loro progetto è partito molto prima”.