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Gargano: "Mai pensato di andar via da Napoli"

El Mota è più motivato che mai ed intende proseguire la sua avventura in azzurro

Walter Gargano ha rilasciato un'intervista al Corriere dello Sport. Ecco quanto evidenzia Napoli Today:

Gargano, è vero che è sta­to sul punto di lasciare il Na­poli?
«Mai».

Ed allora perchè circola­vano tante voci su una sua presunta partenza?
«Non lo so, o meglio lo posso immaginare. Per quanto mi riguarda non ho mai pensato di andar via, tantomeno la so­cietà mi aveva informato di una possibilità del genere. Ho un contratto che scade nel 2015 ed intendo rispettar­lo».

Si può sapere cosa ha im­maginato?
«Che a Napoli esistono delle persone che non mi vedono di buon occhio e che hanno detto di tutto sul mio conto pur di farmi andar via».

Cioè?
«Addirittura che avevo un'al­tra famiglia, che avevo avuto un bambino da una relazio­ne, che non andavo d'accor­do con mia moglie. Delle as­surdità. Davvero non capisco come si possa arrivare a tan­to. Per fortuna la maggioran­za dei tifosi non ha creduto a queste dicerie che però a me hanno procurato solo dispia­cere».

Come si sente adesso?
«Più tranquillo, sereno, ho capito che si trattava di pette­golezzi messi in giro ad arte. Sto bene a Napoli ed in questi giorni sono solo preoccupato per Matias che ha preso la varicella ma passerà».

E della storia del posto da titolare garantito?
«Un'altra invenzione messa in giro da chi non mi vede con simpatia. Possono chie­dere a Tabarez se ho mai creato problemi in uno spo­gliatoio. Io sono uno che tira per il gruppo. Se merito di giocare, gioco. Se devo resta­re in panchina, rispetto le de­cisioni dell'allenatore. Ma m'impegno sempre per di­mostrare chi è Gargano e per conquistare un posto da tito­lare».

Intanto lo scorso campio­nato non ha reso secondo le aspettative e nel finale Maz­zarri le ha preferito un altro.
«Anche i fenomeni possono avere un calo di rendimento nella loro carriera. Non sia­mo delle macchine. Lo so an­che io di avere avuto alti e bassi. Eppure penso di aver offerto il mio contributo per la Champions».

Come si sente dopo la vit­toria della Coppa America?
«Felice. Dopo i due scudetti con il Danubio, il quarto po­sto ai Mondiali e la Coppa America mi manca di vince­re qualcosa in Europa con il Napoli. Speriamo che accada prima possibile».

Allude ad uno scudetto?
«Perché no? Ma sappiamo che è difficile, ci sono altre squa­dre più attrezzate di noi. Di sicuro noi punteremo a fare meglio dello scorso campio­nato. La mentalità è quella di migliorare di anno in anno. Ora la rosa è più attrezzata, è cresciuta la qualità comples­siva del gruppo».

Intanto anche con la Cele­ste era partito dalle retrovie e poi ha trovato spazio in pri­ma squadra.
«Ed ho partecipato proprio ai quarti con l'Argen­tina. A fine partita andai a sa­lutare Lavezzi nello spoglia­toio ma era troppo amareg­giato e me ne guardai bene dal fare battute. Ancora oggi non scherzo su quella elimi­nazione, il Pocho non l'ha di­gerita».

Quanto è stato importante per il Napoli aver trattenuto suo cognato Hamsik e La­vezzi, nonché il nucleo stori­co?
«Molto importante. Mi sa­rebbe dispiaciuto separarmi da loro. Per me Marek ed il Pocho, ed anche Cavani, so­no come delle bandiere per questa squadra. Ma bisogna anche rispettare le ambizioni di un calciatore, se si presen­ta un'occasione irrinunciabi­le non lo si può trattenere con la forza».

Non mi ha ancora parlato di Mazzarri.
«Con il mister sono andato sempre d'accordo. Si parla tanto di calcio tra di noi. Giocherei ovunque lui do­vesse chiedermi di giocare: a destra, a sinistra, al cen­tro. So che lo farebbe per il bene del Napoli ed io volen­tieri mi metterò a sua di­sposizione facendo di tutto per conquistarmi un posto da titolare».

Quando parla di qualità migliorata nello spogliatoio allude ad Inler?
«Non solo a lui, anche gli al­tri nuovi arrivati si conosce­vano. Si tratta di buoni gioca­tori ed a centrocampo sicu­ramente saremo più compe­titivi di prima».

Dopo la sfida in Coppa America ci sarà un nuovo faccia a faccia con Messi tra pochi giorni.
«Non so se giocherò a Bar­cellona ma il Napoli può solo puntare a fare bella figura contro quei campioni».

Cosa direbbe ai suoi deni­gratori?
«Di giudicare senza preven­zione e di non scherzare con gli affetti familiari altrui per­ché si gioca con il fuoco».

 

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