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Martedì, 23 Aprile 2024

Emiliano Dario Esposito

Giornalista NapoliToday

Fuorigrotta

Omaggio a Maradona nel degrado: scusaci Diego, forse Napoli ti ha già dimenticato

La zona antistante lo stadio è abbandonata a se stessa. Dove sono comune, Ssc Napoli, e tifosi?

Fiori appassiti, dall'incuria e verrebbe da credere dal disamore, rifiuti. L'omaggio a Maradona, all'esterno dello stadio che adesso porta anche il suo nome, è in condizioni deprimenti. Non ne ha avuto cura il comune di Napoli, non l'ha fatto il club di Aurelio De Laurentiis, non l'hanno fatto i tifosi.

Il comune – oramai è noto anche ai turisti giapponesi che passano dalla città solo per andare a Pompei o a Capri – cammina sul filo di un dissesto per cui non cura neanche i servizi essenziali, figuriamoci le corone di fiori; il calcio Napoli dal canto suo non paga neanche la convenzione (vantaggiosissima, neanche a dirlo) per il fitto dello stadio e lascia partire il secondo capitano a gennaio in tre anni, quindi almeno è coerente con una certa sua predisposizione iconoclasta. Da Grassi e Regini dell'anima, verrebbe da dire.

I tifosi però un po' sorprendono, perché Maradona ha simboleggiato uno di quei rari momenti della storia recente di questa città in cui Napoli si è presa delle soddisfazioni, e quello del Diez è un carro sul quale – pure a distanza di anni – un po' a tutti fa ancora piacere salire.
O forse invece non sorprendono affatto, perché l'interpretazione di quel degrado alla fine non può che essere ancora una volta quella della città/“carta sporca”, di un percorso perennemente segnato dai binari della subalternità, dalla mancanza endemica di amor proprio prima ancora che di senso civico.

Proprio quel modo di pensare e pensarsi che con Diego Armando Maradona, per suo merito e fortuna, non ha e non avrà mai nulla a che vedere.

Stadio, omaggio a Maradona nel degrado

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