Diritti tv, il Napoli contro le grandi della Serie A
Insieme ad altre otto società ha firmato una lettera in cui chiede una perizia sulla capacità di copertura di Dazn del territorio nazionale
Nove club di Serie A passa al contattacco e con una lettera risponde alle accuse delle big. Le nove società: Roma, Bologna, Torino, Crotone, Genoa, Sampdoria, Sassuolo, Benevento e Spezia hanno indirizzato la missiva al presidente della Lega di A Paolo Dal Pino, all'ad Luigi De Siervo e agli altri club, Atalanta, Fiorentina, Inter, Juventus, Lazio, Napoli ed Hellas Verona che avevano inviato la prima missiva e ad altre quattro società per conoscenza: Cagliari, Milan, Parma e Udinese, chiedendo le valutazioni di un perito se Dazn possa coprire l'intero territorio nazionale e replicando alle accuse di ostruzionismo da parte delle altre società sulla questione dei fondi oltre ai diritti tv nazionali. "Riguardo all'assegnazione dei diritti audiovisivi, chiedete di procedere senza indugio all'assegnazione di tali diritti e ci accusate di tattiche dilatorie ed ostruzionistiche.
Tutto ciò per aver ripetutamente quanto inutilmente richiesto che, primo di procedere all'assegnazione, si svolgano i seguenti approfondimenti: l'assessment da parte di un esperto tecnico indipendente della capacità di Dazn/Tim di coprire tutto il territorio italiano; un business plan sul c.d. "'canalino" che si potrebbe creare con le 10 partite trasmissibili in Ott come complemento dell'offerta Sky. Ritenevamo e riteniamo ancora che tali approfondimenti siano doverosi prima di prendere una decisione che vincolerà il nostro futuro nei prossimi tre anni e che, se si rivelasse sbagliata, condizionerebbe gravemente il futuro del calcio italiano", spiegano i club.
"Riguardo all'operazione "fondi", invece, vi ricordiamo che la stessa è stata approvata due volte dall'assemblea di Lega, che una prima volta il 13 ottobre a maggioranza (con 5 astenuti) ha concesso un'esclusiva al Consorzio e ha dato mandato all'Amministratore Delegato e ad un comitato di 5 club di negoziare taluni miglioramenti e di riferire all'assemblea per dar corso all'operazione", proseguono sottolineando infine che "porre in relazione l'assegnazione dei diritti tv e l'operazione fondi è sì una condotta ostruzionistica e dilatoria, dettata evidentemente da interessi particolari e non collettivi della Lega, ed è incredibile che chi la pone in essere sì permetta di accusare gli altri, con minacce che sarebbero gravi e fuori luogo in qualsiasi contesto e lo sono a maggior ragiono in ambito associativo".