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Martedì, 23 Aprile 2024
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"Difendiamo Napoli": la pagina FB nata dopo il caos della finale di Coppa Italia

"A finire sotto la luce dei riflettori dovevano essere i volti dei nostri eroi e invece... Siamo feriti dai titoli qualunquisti dei media contro la città"

Sta riscuotendo un alto numero di adesioni la pagina Facebook "Difendiamo Napoli", nata poche ore fa sulla scia dei fatti di cronaca accaduti prima e durante la finale di Coppa Italia Fiorentina Napoli.

Ecco il messaggio che i promotori della pagina stanno diffondendo sulla propria fanpage: "Scrivere non è sempre facile, decidere come farlo è ancora peggio. Tuttavia, travisare i fatti, come sta accadendo, incessantemente ed impietosamente, in queste ore, è l’atto più vergognoso del quale un giornalista può macchiarsi. Articoli riportanti notizie falsate, distorte, raggirate, fino a sovvertire ed invertire le priorità, video di giornali nazionali che pretendono di inglobare, in uno scampolo di minuti, la fedele riproduzione di quanto accaduto nell’arco di un intero pomeriggio. Immagini montate ad arte e quando si parla della sparatoria la si definisce “rissa ad un chiosco”. I titoli che, da stamattina, si susseguono e si inseguono, su tutti i giornali, in tutto il mondo, ci lasciano veramente “feriti”.

A finire sotto la luce dei riflettori dovevano essere i volti dei nostri eroi: Marek, Gonzalo, Lorenzo e non un capo-ultrà sul quale abilmente spostare l’attenzione dell’opinione pubblica e mediatica. Invece, oggi, per certi sciacalli, “A’ Carogna” è il boccone più appetibile sul quale fiondarsi. Un romano che non può essere chiamato né tifoso né ultras è sceso per strada armato di pistola, affamato di vendetta ed animato dall’agghiacciante voglia di uccidere. Questo, però, non deve fare notizia. Non deve essere LA NOTIZIA.

In quell’illogica e riprovevole guerra tra calcio e follia, ci è finito di mezzo Ciro Esposito, un ragazzo di 29 anni, additato da quegli stessi sciacalli come “camorrista”, non appena si è saputo che fosse originario di Scampia. E l’alibi al quale aggrapparsi per confezionare la notizia del regolamento dei conti e dell’agguato di stampo camorristico è facilmente confezionato. Invece no. Non può e non deve andare così.  L’informazione è e deve essere libera ma travisarla facendo apparire Napoli e i napoletani come il male da estirpare proprio non ci va giù. Per questo motivo nasce #difendiamonapoli e la pagina Facebook “Difendiamo Napoli”. Per placare la nostra fame di verità, per ristabilire come sono andati veramente i fatti a Roma in una giornata che non dimenticheremo facilmente e che doveva essere una festa di calcio, ma sulla quale hanno sparato proiettili, sangue e calunnie. Difendiamo Napoli, tutti insieme: politici, giornalisti, operatori dell’informazione, personaggi della società civile, attori, uomini di cultura, lavoratori onesti e anche i tanti disoccupati di una terra martoriata".

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