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De Sanctis: "Lavezzi compagno eccezionale. Cavani lo sta diventando"

Il portiere del Napoli ha parlato a Radio Marte del momento della squadra e del futuro

Morgan De Sanctis ha parlato ai microfoni di Radio Marte: "Per quanto riguarda la prestazione sia ad Udine che nel secondo tempo della Juve abbiamo fatto vedere cose importanti e siamo fiduciosi. Non otteniamo una vittoria - però - dalla partita con il Catania. Non c'è stato un blocco, ma sicuramente un rallentamento. Abbiamo affrontato avversari non certo semplici. In casa con la Sampdoria non abbiamo sfruttato una situazione favorevole, la Juve aveva perso a Roma la sera prima: è onesto intellettualmente dire che i blucerchiati sono tra i più forma assieme al Milan. Con il Chievo non sarà facile, sono in crescita. Senza dimenticare che il Bentegodi è un campo ostico. E' evidente che cercando di avere il passo da primato molto probabilmente rimarremo immuni da bruttisime sorprese. Queste considerazioni si possono fare adesso: sappiamo di avere sei punti di svantaggio dalla Juve che in realtà sono sette e cinque punti di vantaggio sulla terza.

E' un momento decisivo del campionato e dobbiamo accelerare. Queste partite ci diranno molto, così come quelle successive alla sosta. Nel giro di cinque o sei gare sapremo qual è l'obiettivo reale del Napoli. Non ho alcun dubbio nel pensare che la classifica sarà la reale dimostrazione e conseguenza di quanto è stato fatto nell'arco della stagione. Ci ha fatto male perdere 3-0 in casa con il Viktoria Plzen: è stata una punizione eccessiva che ha disturbato l'entusiasmo che c'era attorno a quella competizione. Questo ha intaccato il nostro umore all'interno dello spogliatoio, poi ci siamo rituffati nel campionato. Ripeto, le ultime due prestazioni sono state fatte bene. Noi siamo comunque orgogliosi di quello che stiamo facendo, voglio rimanere ottimista ma nella realtà dei fatti c'è qualcuno che sembra di minare questo ambiente.

Questa città a volte è auto-distruttiva, ci sono atteggiamenti non comuni che sono disonesti intellettualmente. Potrei anche fare nomi e cognomi: ho vissuto anche situazioni personali che non mi riguardavano. Ne sono successe tre nel mio caso: quella più clamorosa è stata in riferimento a Napoli-Lecce, quando ho dovuto giustificare un mio comportamento che è stato montato dalla stampa e dai media in maniera criminale. Sto andando avanti con le situazioni legali. Sta succedendo anche adesso con giocatori importanti, non si fa così. Mi sento di lanciare un messaggio ai tifosi: devono capire quanto stiamo dando. Il Napoli è strutturato in maniera semplice. C'è un grande presidente che investe tanto e fa quadrare i bilanci, un allenatore formidabile e un gruppo di giocatori con personalità e tre fenomeni. Spero che la gente capisca la portata di quello che stiamo facendo. Ci sono campane disoneste intellettualmente. Quando vinceremo uno scudetto, qualcuno dirà pure che dovevamo vincerlo con 10 punti di vantaggio. Sono a Napoli da quattro anni, lo sarò molto probabilmente per altri due e voglio dire alla gente di non farsi condizionare da nessuno. Se la gente fosse così esigente anche con la città, Napoli sarebbe più bella, una delle migliori del mondo. Nel momento in cui alla mia età, firmi per altri due anni, è legittimo sperare di chiudere qui la carriera. Non posso giocare in eterno. Per mantenere questo tipo di livello, bisogna essere sempre impegnati negli allenamenti. Mi sono preso questa responsabilità, cercherò sempre di dare il massimo alla mia società, alla mia squadra e ai miei tifosi. Io sinceramente non mi preoccupo di alcuni giudizi esterni: basta rivedere le statistiche o alcune immagini per rendersi conto che alcuni giudizi nei miei confronti sono inesatti.

Mi ritengo uno dei migliori interpreti nelle uscite basse e alte in serie A, ma anche a livello europeo. Poi è chiaro possiamo migliorare dei meccanismi difensivi e cercheremo di lavorare. Ci sono mugugni e fischi perché sembra che uno non voglia giocar subito la palla. Io li sento e capisco che secondo loro c'è qualcosa che non va. Ma io so cosa faccio. Se i tifosi avessero capito che dopo il gol di Totti, la squadra non era automaticamente sul 3-0 con la Sampdoria, non avrebbero fischiato dopo 10 secondi, ma ci avrebbero sostenuto fino al 95esimo. Allo stadio ognuno può fare quello che vuole: se sessantamila persone vengono ad aiutarci, siamo contenti, se mugugnano dopo 10 secondi, il meccanismo è più complicato e alcuni giocatori possono risentirne. Il pubblico napoletano è passionale e caloroso: è considerato uno dei migliori al mondo, il modello anglosassone è quello che preferisco. Incitare sempre la squadra durante la partita, poi alla fine si traggono considerazioni. In Italia conta solo il risultato rispetto all'impegno e alla prestazione. Non abbiamo la cultura della sconfitta. In altri paesi il calcio è migliore. La crisi del gol? Per dare un giudizio definitivo, aspettiamo la fine del campionato. Adesso è condivisibile, ma è un dato parziale. Mancano 11 partite.

Cavani? Se fa la prestazioni che sta facendo, non deve preoccuparsi di niente. Lo sto apprezzando molto di più come compagno di squadra, come lo è stato il Pocho Lavezzi, uno dei migliori nei 20 anni di calcio: sempre disponibile e generoso. Edi sta facendo quest'ultimo salto di qualità di cui questo grandissimo campione ha bisogno. Se mantiene questa umiltà, si fa apprezzare di più dai compagni. Ho sentito anche una stupidaggine: Cavani non segna perché si sacrifica tanto. E' una follia pura, sono tre anni che fa questo tipo di lavoro e segna 30 gol a stagione. Se lo dice qualcuno che non ha giocato a pallone, posso pure capirlo; se lo dice chi ha giocato, vuol dire che qualcuno è in malafede o ha sempre pensato al suo orticello.

Il modulo? A volte Mazzarri ha tolto un difensore per inserire un attaccante. Sicuramente stiamo lavorando sul 4-3-3, gli piace tanto e lo entusiasma. Può elevare le nostre caratteristiche. Insigne ha un futuro assicurato, Pandev si sta riprendendo dopo un periodo difficile. Abbiamo alternative importanti. Mi impegnerò per fare il massimo, dico alla nostra gente che bisogna far capire che la società ha un grande futuro. La struttura si sta consolidando e in un futuro anche un grande campione verrà a Napoli. Tornando alla città, dobbiamo migliorare tutti. Napoli è una città sotto assedio da se stessa".

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