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De Laurentiis: "I napoletani hanno una marcia in più, per questo sono temuti. In caso di promozione cederemo il Bari"

Il presidente del Napoli è intervenuto all’inaugurazione della prima cattedra universitaria italiana dedicata alla “Giuridicità delle regole del gioco del calcio”, presso l’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”

"Vinciamo lo scudetto o la Champions? Io mi auguro tutte e due. A furia di dirlo, di festeggiare lo scudetto, però, ci portiamo jella da soli. Bisogna essere silenziosi, perchè le onde negative si propagano. I napoletani hanno una marcia in più e per questo sono temuti. La sconfitta con la Lazio è salutare, altrimenti ci si siede. Sarri è stato molto paraculo. Invece di giocare alto come le altre volte, ha bloccato i terzini". Così Aurelio De Laurentiis ha parlato a margine del suo intervento presso l'università degli studi della Campania "Luigi Vanvitelli". Il presidente del Napoli ha partecipato all’inaugurazione della prima cattedra universitaria italiana dedicata alla “Giuridicità delle regole del gioco del calcio”, nata nell'ambito dell’indirizzo in Diritto e management dello sport del Corso di laurea triennale in Scienze dei Servizi giuridici dell'ateneo campano. 

"In caso di promozione in A del Bari lo cederemo in mani sicure"

"Mi chiedono se sono tifoso del Napoli. Da bambino mio padre Luigi mi portava alle partite dove veniva portato in processione il 'ciuccio'. La mia famiglia nel 1954 produsse "L'oro di Napoli" con Vittorio De Sica. Il nostro legame con Partenope viene da lontano. Mio nonno da Torella dei Lombardi si trasferì a Torre Annunziata e si innamorò di mia nonna. Se io non fossi tifoso del Napoli, sarei rimasto per 19 anni? Ma diro di più, io sono tifoso di Napoli città. Ritengo sia possibile che possa tornare ad una centralità a livello europeo, come avvenuto nei secoli scorsi. Io lotto per equiparare il Sud al Nord. E non è un caso che siamo proprietari anche del Bari. Tutti si chiedono cosa succederà se dovesse essere promosso in Serie A? Che lo cederemo, a qualcuno che dimostrerà di essere all'altezza per lasciarlo in mani sicure".

Il futuro del calcio

"I miei contratti nel calcio sono specchiati a quelli del cinema con registi e attori. A Napoli non mi si capiva quando cercavo di gestire una società calcistica come una vera società per azioni. Tutti i miei colleghi venivano da una conduzione obsoleta del calcio. Si dice che si vuole aiutare le società con i bilanci in perdita. Ma per farlo bisogna fare 'tabula rasa' se si tratta di società per azioni e se esiste un merito. Il campionato di calcio, se compendia delle squadre che non hanno capacità economiche, diventa già compromesso. E questo nessuno lo ha capito. Lo Stato è assente. Il nostro problema non sono i calciatori, ma i procuratori. Ho chiesto alla Figc di studiare una norma che dia la possibilità ad una società di assumere la procura di un giocatore. Ma poi perchè si possono fare i contratti solo di 5 anni. Perchè non posso farlo di 8 anni? Ci sono procuratori che prendono milioni e milioni di commissioni sulle spalle dei club e poi si creano sperequazioni. Fifa e Uefa nessuno le controlla. Io che sono per la legalità totale, vengo contestato. Io sono per l'organizzazione che funzioni. Nell'ultima partita, ad esempio, non capisco come i laziali abbiano fatto ad entrare con petardi e altro. In Inghilterra hanno allontanato gli hooligans e hanno poi cominciato a riempire gli stadi. Io sono per levare innanzitutto la cloche del comando alla Uefa. Serve un campionato europeo per club", ha affermato il patron azzurro. 

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