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San Paolo, De Laurentiis: "Senza convenzione ponte, faccio lo stadio altrove"

Continua a tenere banco la querelle relativa all'impianto di Fuorigrotta. Il patron azzurro avverte il Comune: "Senza convenzione ponte entro il 31 ottobre, vado a costruirmi lo stadio da un'altra parte"

La querelle San Paolo si arricchisce di una nuova puntata. A scrivere l'ultimo capitolo in ordine di tempo è il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis.

Dopo le parole del Sindaco de Magistris al Processo del Lunedì, che aveva paventato la ricerca di soluzioni alternative per la ristrutturazione dell'impianto di Fuorigrotta se gli investimenti proposti dalla società partenopea non fossero stati all'altezza, il patron azzurro ha voluto subito ribattere attraverso i microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli.

"Non capisco le dichiarazioni di de Magistris - spiega De Laurentiis - . Sono rimasto basito. Io e il Sindaco avevamo un accordo, ci siamo stretti la mano nei miei uffici a Roma. Abbiamo presentato il piano di fattibilità. Ora il Comune ha tempo fino al 31 ottobre per accettare o rifiutare la nostra proposta".

Intanto oggi scade la proroga della convenzione tra il Comune ed il club partenopeo: "Se entro il 31 ottobre non mi danno la convenzione ponte - avverte De Laurentiis - dal 2 novembre mi cerco un terreno e lo stadio me lo costruisco da solo. Per il terreno basta che faccio un fischio e me ne offrono quanti ne voglio".

Il numero uno azzurro ne ha anche per il Consiglio Comunale: "Devono decidere se darmi o no il San Paolo? Ma si rendono conto che dovrebbero darmelo gratis, che mi stanno facendo strapagare un cesso? Perchè il San Paolo è un grande cesso ed io mi vergogno di entrarci", conclude il presidente del Napoli.

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