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Giovedì, 25 Aprile 2024
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De Laurentiis: "Superlega? Giammai. Facciamo un campionato europeo per club"

Le parole del patron azzurro sul futuro del mondo del calcio a "Radio24"

"Il mondo calcistico molto spesso perde colpi, perchè c'è un gioco al massacro, come se ci fosse un certo masochismo nel non rendersi conto che viene seguito da 28 milioni di persone in Italia. L'Europa è un continente vecchio e superato. Gli Stati Uniti sono, invece, sempre un passo avanti. Mi fa ridere chi ogni tanto mi dà del visionario. Ci sono concezioni schiave del passato. Siamo sempre schiavi del vecchio. Se non fai l'imprenditore vero, cerchi sempre le soluzioni del passato più comode. Noi siamo tutti responsabili dell'allontanamento delle giovani generazioni, perchè il gioco del calcio non si è mai rinnovato. Io sono stato un antesignano per cercare di spingere per il Var. Le cose stanno cambiando negli anni, ma non c'è mai un'accelerazione completa". Così il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha parlato ai microfoni di Radio 24 nel corso della trasmissione "Siamo tutti convocati".

"Se negli Usa Nba e Football americano guadagnano tanti soldi, un motivo di sarà. In Europa si gioca troppo, roviniamo i calciatori. Qui non si fa mai luce sulla logica dell'economia. A me sta benissimo il merito e lo spirito della sportività. Ma bisogna confrontarsi con le esigenze del mercato. Chi governa dall'alto questo calcio non ha interesse a cambiare, perchè vuole mantenere le sue posizioni. La Superlega? Giammai, lo dissi subito ad Agnelli. Lui voleva farla per un'elite di club. Io dico solo che oggi come oggi è sbagliato continuare a fare tre competizioni come Champions, Europa League e Conference. Io dico facciamo un campionato europeo per club, che si giochi il martedì, il mercoledì, il giovedì, che però porti 10 miliardi sul tavolo. Io dico le prime 6 di un campionato importante e le prime di campionati minori devono giocare contro tutte. Partite secche. Il tifoso virtuale che compra le partite sulle piattaforme vuole vedere un calcio interessante. Nel 1986 il campionato italiano era a 16 squadre, oggi siamo a 20. C'è qualcuno dei miei colleghi che pensa che se dovessimo ridurre il numero delle squadre, prenderemmo meno soldi. Ma è un'idiozia totale. Certe partite, se andiamo a vedere lo share televisivo, non interessano a nessuno. Il bando per la prossima Serie A? La più grossa stronz..a del mondo", ha aggiunto il numero uno azzurro. 

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