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La polemica

De Laurentiis contro i vertici del calcio: “Gravina in tre anni e mezzo non ha fatto nulla”

Il presidente del Napoli ha innescato l'ennesima polemica

"Gravina in tre anni e mezzo non ha fatto nulla, non possiamo aspettarci che faccia delle cose". Lo ha detto il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, intervenuto al convegno organizzato per i 130 anni del quotidiano Il Mattino. "Nei ruoli istituzionali calcistici - ha aggiunto De Laurentiis - ci sono persone che nella loro vita raramente hanno avuto a che vedere con il mondo del calcio. Gravina ha fatto una corsa dalla serie D alla serie B per poi ritornarsene in maniera fallimentare giù con il Castel di Sangro, ma in realtà questi signori non hanno mai frequentato una società di calcio contemporanea, quindi non ne conoscono i problemi, fanno finta di conoscerli ma in realtà non li possono nemmeno immaginare e capire". 

"Il problema secondo me è che c'è una posizione dominante assoluta della Uefa che condiziona tutto il movimento calcistico. L'Europa si mette una medaglia, fa un torneo, la Champions che ha una sua importanza, l'Europa League ne ha molto meno e consuma molte energie, la Conference League è inesistente. Fa tutti questi tornei perché, poiché come votazione ogni nazione vale un voto, più allargo il giro e più sono rieleggibile. E noi siamo lì a fare i Pulcinella per questi signori". Ha aggiunto De Laurentiis. "Per loro - ha aggiunto - è fondamentale mettersi una medaglia istituzionale con la quale comandare per poter governare il più a lungo possibile. Non voglio accusare Ceferin o Infantino, ma abbiamo visto che fine hanno fatto Blatter e Platini".

"Noi abbiamo avuto la disgrazia dei politici italiani. Negli ultimi anni tutti i ministri dello Sport, o chi da sottosegretario aveva la delega allo sport, hanno combinato solo dei disastri e dei guai. Adesso abbiamo la Vezzali che è un'olimpica schermitrice e quindi da brava medaglia d'oro nella scherma sa tirare di fioretto anche in un ambiente di cui era poco edotta, e ci sta dando una mano" ha poi incalzato attaccando anche la politica. 

"Noi per quattro anni abbiamo avuto due presidenze che non hanno fatto molto. Oggi - ha aggiunto De Laurentiis - fortunatamente abbiamo Casini che viene dal Ministero dei beni e delle attività culturali, ha lavorato anche nel mondo calcistico, ma è una persona capace di capire dove intervenire anche dal punto di vista legislativo e avere i rapporti giusti con i governativi che dovrebbero fare le modifiche. Melandri, che ha studiato in America, non capiva nulla di calcio e ha fatto una legge che ci ha castrato. Leggo i media parlare di calcio inglese, ma il calcio inglese è un calcio che dell'industria e dell'impresa ha fatto la sua filosofia. Invece lei in maniera un po' populista e comunista voleva accontentare tutti, hanno combinato un disastro per il quale siamo andati avanti molti anni dando a Infront e a vari agenti la possibilità di vendere ciò che facevamo a loro uso e consumo e per i loro comodi e interessi. Per fortuna queste persone non ci sono più, ma c'è il rischio di continuare a lungo con questa tiritera, se non cambiamo subito rotta". 

"Se non ho la certezza di chi la frequenterebbe, perché dovrei investire 100 milioni in una struttura?"."Il problema è perché il governo non adotta una legge come quella che fece la Thatcher nel 1986, quando disse basta alla presenza degli hooligans negli stadi. Con quella legge io metto sul tavolo 100 milioni. Ciò nonostante io sono stato al gioco e nel 2008 presentai un progetto che non fu nemmeno preso in considerazione, la legge sugli stadi fu presa in mano dall'attuale sindaco di Firenze che la rese inattuabile. Investendo qualche centinaio di migliaia di euro presentai un progetto fatto dallo stesso architetto dello Juventus Stadium, un progetto da 40mila posti. De Magistris, populista preciso, prese il mio progetto su cui mettevo 70 milioni per realizzarlo, e non lo prese in esame, perché voleva uno stadio con 55mila posti". 

La risposta di Gravina

"A differenza di quanto afferma De Laurentiis, mi concentro sulle cose da fare per il bene del calcio italiano". Così il Presidente della Figc Gabriele Gravina, raggiunto telefonicamente a Tirana per sostenere la Roma impegnata nella finale di Conference League, commenta all'Adnkronos le dichiarazioni del Presidente del Napoli. "Da quando sono in Figc abbiamo raggiunto risultati importanti sia in campo che fuori. In qualità di presidente federale non posso accettare che si inveisca in maniera irrispettosa verso istituzioni quali Governo, Uefa e Figc. Lo invito a proporre qualcosa di serio e concreto per contribuire anche lui allo sviluppo del nostro mondo. Ma d'altronde, come diceva Totò ognuno ha la faccia che ha, ma qualche volta si esagera".

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