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De Laurentiis: "Cerchiamo un grandissimo attaccante. Lunedì darò una bella notizia"

Il presidente del Napoli ha parlato ai microfoni di Sky Sport

"Noi abbiamo ameno sei-otto giocatori fuori, in prestito. Durante il ritiro estivo avremo delle belle verifiche da dover fare e poi bisogna trovare un grandissimo attaccante. Se lo troviamo, se c’è quello giusto, allora fai anche un sacrificio. Se invece parliamo di un altro giocatore che è 'quasi' giusto, a quel punto non mi convincerebbe. Il ritorno di Quagliarella? Sarebbe soltanto un atto di amore, simpatia per un napoletano che è dovuto scappare da Napoli per i motivi che sappiamo. Si tratterebbe solo di una formula di compensazione. Un discorso del tipo 'Se ti fossi stancato, puoi venire qui per riposare e fare delle partite, tanto non ti rifiutiamo'. Il problema della punta centrale si pone. Lunedì vi darò un altra bella notizia per l’estate". Così Aurelio De Laurentiis ha parlato a 360 gradi del mercato del Napoli ai microfoni di Sky Sport 24.

Proprio nelle ultime ore il club partenopeo ha messo a segno il primo 'colpo' di mercato, raggiungendo l'accordo per Di Lorenzo: "E’ un bravissimo terzino che stavamo verificando. Quando giochi in squadre apparentemente minori, devi per forza avere un senso di responsabilità eccezionale, perché sei costretto a combattere fino alla fine e a farlo non ad armi pari. Di Lorenzo è un validissimo acquisto".

Chiusura su Ancelotti: "Io sono monogamo. Se trovassi l’allenatore funzionale al processo di crescita lo terrei a vita, perché così sarebbe tutto più facile, più semplice e l’evoluzione diventerebbe costante. Ancelotti fino ad ora si è dimostrato un compagno di viaggio esemplare, una persona elegante, colta, simpatica. Si può parlare di tutto con lui, non solo di calcio. Abbiamo in comune molti valori, fra cui quello dell’amicizia e del rispetto, due aspetti che ci vogliono nell’ambiente di lavoro e nel calcio, laddove tutti ti danno pacche sulle spalle ma poi sono pronti a tradirti quando meno te lo aspetti. Il primo anno è servito ad Ancelotti per respirare il clima italico che aveva abbandonato da tanto. E’ stata una grossa esperienza per lui, una grande messa a punto di conoscenza. Poi ha dovuto far giocare anche tutti quei giocatori che con Sarri non avevano mai giocato. Ha dovuto capirli, valutarli".

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