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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Show a Castelvolturno: Cavani firma il contratto in diretta tv

Colpi ad effetto in conferenza stampa con De Laurentiis e l'attaccante uruguaiano che mettono le firme sui contratti davanti alla stampa e alle telecamere

Da uomo di spettacolo, il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ama stupire con effetti speciali e dopo la presentazione di Inler della scorsa estate, anche stavolta ha preparato un vero e proprio show in piena regola per suggellare il rinnovo di contratto con Edinson Cavani. Il Matador ed il patron azzurro hanno infatti apposto le firme sotto gli accordi davanti ai media ed in diretta tv su Sky Sport e radiofonica su Radio Marte.

De Laurentiis prova a regalare un brivido: "Vuole andare in Inghilterra, nella fredda Manchester e partirà stasera". Cavani lo smentisce: "Qui sto bene, firmiamo subito il contratto". Ed ecco che arriva il documento. Prima tocca a De Laurentiis, poi all'attaccante uruguaiano. Edi regala a De Laurentiis una maglia azzurra "Cavani 7 - 2017" che sarà messa all'asta a scopo benefico. Poi comincia la conferenza stampa.

Ecco le dichiarazioni dei due protagonisti, raccolte ed evidenziate da Radio Marte:

DE LAURENTIIS - "Non ho fatto alcuno sforzo, ognuno a casa propria è padrone di decidere per il bene delle cose che sta facendo. Ho ritenuto giusto e corretto dare un'integrazione a Cavani piuttosto v mettergli vicino un altro giocatore. I tifosi devono capire, non si possono comprare 10 attaccanti senza preoccuparsi degli equilibri della squadra e dello spogliatoio. Non ho comprato un altro giocatore che poteva crescere all'ombra di Edinson e di Pandev, ma gli poteva creare un disagio psicologico. Nell'arco della stagione c'è sempre un motivo di calo per tanti motivi. Tutti devono sentirsi a casa propria titolari e tutelati. Noi venderemo cara la pelle in campionato, cercheremo di fare l'Europe League senza snobbarla. Non voglio fare brutta figura in giro per il mondo. Noi abbiamo tutti i doppi ruoli. E' una squadra completa. Mi sono deciso a prendere Mesto proprio per questo motivo: Mazzarri lo conosce molto bene. Ha 30 anni, se mi serve un sostituto dei tre esterni ce l'ho pronto. Non devo fare le prove con uno giovane. Questa non è una contraddizione. Uvini, ad esempio, giocherà con la Primavera, deve imparare l'italiano e le regole del calcio italiano, poi magari a gennaio potrebbe diventare utile se succede qualcosa di negativo o darlo in prestito. Noi stiamo cercando di operare in maniera chirurgica. Mazzarri è stato bravissimo, non è detto che i migliori sulla carta siano i migliori per il Napoli. Ha dato una grande prova di maturità il nostro allenatore. La clausola rescissoria? E' di 60 milioni netti, quindi lordi sono 63-64. Non cediamo chi vuole restare: dobbiamo cercare di portare il Napoli a fatturare sempre di più per renderlo potente. Preferisco che le persone crescano all'interno del club guadagnando sempre di più. Il Pocho mi ha chiesto di andare via perché il suo ciclo era finito. Gli ho chiesto un altro anno e così è andata. Con Cavani c'è un altro tipo di rapporto che ha un altro feeling con la città. E' un uomo con una sua eticità e un senso della fede innato. Ha dei principi validi e finora il nostro feeling è davvero alto. Dico ai napoletani di non scippare la moglie, di non rigare la macchina. Deve essere convinto che questa è la sua città: a me, ad esempio, non è mai successo nulla. Noi l'anti-Juve? Non mi interessa questo, credo che il Napoli debba fare la sua strada. Quest'anno il campionato è estremamente interessante, è equilibrato e mi piace. Noi ci stiamo avviando verso una situazione virtuosa. Tutti fanno quelli che possono fare senza andare oltre. Edinson è diventato prima punta con Mazzarri e poi alla fine è esploso. Bisogna avere pure il tempo per maturare, il discorso riguarda pure Insigne e Vargas. Gli devo dare il tempo di entrare. Per questo non abbiamo comprato nessuno in più. Uvini gioca nella nazionale brasiliana e andrà in Primavera. L'esempio classico di come si può crescere nel Napoli è Hamsik, esempio di disciplina e amore verso Napoli. E' andato via lo scugnizzo che è destabilizzante per gli altri, ma anche per la propria squadra. Quando non c'è più chi si prendeva l'onere di fare tutto, Marek trova consapevolezza e può migliorare ancora e magari segnare 15 gol. Non voglio dargli altre responsabilità. Questa è una vera squadra. Ho confermato Pandev perché l'abbiamo recuperato noi. Nel calcio ci vuole pazienza. L'Europe League? Vedremo, fortunatamente tra tre anni ce la saremo tolta dalle scatole e faremo una competizione. Il Milan e l'Inter? C'è una sana modifica, siamo troppo condizionati psicologicamente da una parte del tifo. Credo che i 14 milioni di tifosi della Juve non siano tutti d'accordo. Stesso discorso per Milan, Inter e Napoli. Ci vuole calma e pazienza. L'altro anno c'erano molti dubbi sulla Roma, ora c'è entusiasmo. Alla prima partita erano in 70mila all'Olimpico, poi bisogna dare tempo a Zeman. Queste false stimolazioni creano un'ansia, serve sfrontatezza nell'affrontare qualunque tipo di squadra. Noi l'abbiamo dimostrato in Champions. Altri campioni? No, ho dato prima una risposta. Non prendiamo un top player nel Real Madrid, Perez me lo darebbe solo per 200 milioni e noi non siamo folli. Se ci sono dei club minori dove questi giocatori hanno stipendi contenuti, allora ci interessa. E' facile comprare il capocannoniere delle big. Il Bayern Monaco ha uno stadio di proprietà e sta attentissimo ai salari, ma comunque lotta per il titolo ed è sempre in Champions".

CAVANI - "Credo che il momento più importante sia stata la riunione a Cardiff: da quel momento si è capito le cose come dovevano andare. Per me, Napoli non è solo una questione di soldi che comunque sono importanti. Sono in una delle città più belle al mondo, abbiamo valutato tanti fattori che sono stati decisivi per la decisione di restare. Questa squadra è forte anche senza Lavezzi e Gargano. Noi daremo il massimo in ogni partita e risponderemo alle esigenze del nostro allenatore. Lo scudetto? Ogni volta che scendo in campo, il pensiero è quello di vincere. Si può sempre fare. Questa è la mia mentalità, cerchiamo sempre di ottenere il massimo. Da quando sono arrivato, volevo una Coppa per lasciare un segno che rimarrà nella storia. La Coppa Italia è uno stimolo per lottare per qualcosa di più importante. Non posso dire che vinceremo lo scudetto, ma sicuramente abbiamo una bella squadra per lottare per questi obiettivi. Il fatto che sia partito il Pocho ci dispiace per quello che significava per noi, però sappiamo che abbiamo giocatori importanti. Non penso ad un danno. Ci sono giocatori di altissimo livello che faranno pure il massimo. Io non faccio promesse, il mio impegno sarà al top. Sinceramente adesso io non penso ad altre squadre, ma solo al Napoli. Questo contratto è una dimostrazione di fiducia e di amore. Sto tranquillo e sto bene, sono contento di rimanere. Poi se un giorno arriva quella possibilità, sarà la società a venirmi incontro per cercare un accordo. Oggi - però - non ci penso. Ho un contratto di cinque anni che è importante. De Laurentiis ha fatto uno sforzo grandissimo, mi lascia tranquillo. Napoli è tra i top club, stiamo bene e siamo contenti. Faremo una bella strada insieme".

 

 

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