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Cavani: "Sto vivendo una meravigliosa esperienza con il popolo napoletano"

Il Matador ha lanciato la sua biografia ufficiale

Ecco alcuni estratti dalla biografia di Edinson Cavani, "Quello che ho nel cuore", anticipati dalla Gazzetta dello Sport ed evidenziati da Napoli Today:

INFANZIA - «La mia infanzia è stata tranquilla e spensierata, vissuta in modo sano e genuino».

RAPPORTO CON LA FEDE - «Mi chiedono se appartengo a un’associazione: io appartengo a Gesù. La fede è dare tutto per i compagni, anche se significa ripiegare e ripartire per 75 metri. Ho sperimentato l’aiuto del Signore, alcuni infortuni potevano risultare fatali alla mia carriera. Sono molto severo con me stesso, il non è possibile non appartiene al mio vocabolario».

LA FAMIGLIA - «Per i Cavani il calcio è questione di famiglia: a 4 anni, a Salto, durante gli allenamenti di mio padre presi un pallone e improvvisamente dribbling e tiri. Non ho mai voluto fare altro, quando il mister mi provò attaccante, ci presi gusto, iniziai a segnare e non mi fermai più».

L'ITALIA - «Nelle mie vene scorre sangue italiano. Sognavo di tornare in Italia. Qui mi sono sentito subito a casa mia».

IL CALCIO - «Io sono nato calciatore. Prima d’imparare a camminare inseguivo una palla. In Uruguay ogni cento metri c’è un campo d’erba o di sabbia. Perfino l’aria che respiro è piena del calcio. Ma la sfida non è tra me e gli altri, ma con me stesso, per arrivare al miglior Edinson».

NAPOLI - «Tutto mi sarei aspettato tranne che un contratto per il Napoli. La squadra che Dio aveva scelto per me. Napoli mi ha dato tanto: le canzoni, l’affetto, un’atmosfera idilliaca. Sto vivendo una meravigliosa esperienza con il popolo napoletano. Se necessario, sarei disposto anche a fare il portiere».

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