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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Coronavirus, Fabio Cannavaro: "Sono tornato in Cina. E' un grande popolo"

"Grave errore nello scorso fine settimana, quando migliaia di persone sono scappate dalla Lombardia per fare ritorno al Sud. Non voglio condannare nessuno. Capisco che vogliano stare vicino ai propri cari, ma è stato un errore evidente. Ora bisognerà aspettare un’altra settimana e capire quante persone siano state infettate"

Fabio Cannavaro, tecnico del Guangzhou Evergrande, ha rilasciato un'intervista ai maggiori giornali sportivi italiani in cui parla dell'emergenza Coronavirus: "La strada è quella cinese, non ci sono dubbi. Bisogna stare a casa, punto e basta. Poi ci sarà il tempo per tutto, anche di tornare a giocare a calcio. Il giorno che sono andato via da lì, sulla strada che porta all'aeroporto ho trovato almeno dieci posti di blocco della polizia che fermavano le persone per controllare la febbre. E a ogni posto di blocco c'era una ambulanza, perché se avevi qualche decimo ti portavano in ospedale. Costringendoti all'isolamento. Era una città spettrale, Ora è tornata la vita, dal terrazzo sento le voci delle persone che passeggiano, gente che va ai ristoranti, le luci accese dei locali. L'emergenza sembra alle spalle, le fabbriche stanno riaprendo".

CORONAVIRUS: FLASH MOB PER INSIGNE|VIDEO

ERRORI IN ITALIA

"Non è stato ancora raggiunto il picco. Penso all’errore fatto nello scorso fine settimana, quando migliaia di persone sono scappate dalla Lombardia per fare ritorno al Sud. Non voglio condannare nessuno. Capisco che vogliano stare vicino ai propri cari, ma è stato un errore evidente. Ora bisognerà aspettare un’altra settimana e capire quante persone siano state infettate. L’Europa? Spero cambi registro. Non parliamo poi dell’Uefa, davvero deludente".

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