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Bigon: "Lo scambio Candreva-Santana non si farà. Siamo a posto così"

Il ds azzurro ha parlato del mercato del Napoli ai microfoni di Radio Marte

Riccardo Bigon, direttore sportivo del Napoli, ha parlato a Radio Marte. Si parte dal mercato: "Il nostro lavoro è sempre stato sia sul medio che sul breve termine. Si valuta il contigente per capire come e dove intervenire, ma si guarda al futuro per investire per le prossime annate. La nostra esigenza ora è quella di sfoltire un po' la rosa. Rinaudo era penalizzato dagli equilibri del gruppo e come tale andava protetto. Aveva bisogno di rivalutarsi, Mascara aveva poco spazio con l'arrivo di Vargas, poi abbiamo sistemato diversi giovani. Non avevamo bisogno di granché, Vargas è un investimento che va gestito. Ora comincia un lavoro di sviluppo. La trattativa? L'ho già spiegato, l'avevamo visto più di un anno fa dal vivo, poi l'abbiamo seguito tutta la stagione con due viaggi in Sudamerica, l'ultimo fatto da Maurizio Micheli. Abbiamo una struttura scouting all'avanguardia con un software all'avanguardia e siamo presenti ovunque. Siamo molto attenti al rapporto personale, è importante l'uomo e poi il calciatore. L'abbiamo conosciuto, Micheli è stato lì quasi due mesi e ha parlato con Edu e con la famiglia. L'ultimo mese e mezzo della sua stagione è stato un crescendo di emozioni e ha attirato le attenzioni di tutto il mondo. Ci sono state offerte dalle big, merito al Napoli e merito al presidente De Laurentiis che ha voluto chiudere l'affare. Ce la giochiamo alla pari con le grandi d'Europa. La colonia sudamericana è nutrita in tutta Italia, lì ci sono i migliori talenti del mondo. Nel nostro caso la vicinanza culturale facilita l'ambientamento. Il Brasile? E' un mercato seguito meno un po' da tutti in Italia. C'è una realtà economica in crescita e i giocatori guadagnano tanto. E' un mercato più complicato, altrimenti Neymar e Ganso non sarebbero ancora lì".

Capitolo Santana: "E' un ragazzo che sta bene qui, sicuramente ha fatto una carriera importante in serie A ma ha poco spazio, quindi se ci sarà l'opportunità di giocare di più in questi mesi, lo faremo. Non è una priorità e voglio trovare la soluzione giusta. Candreva? Se n'era parlato, avremmo potuto fare uno scambio, ma ci sono state decisioni diverse da parte del giocatore e del Cesena. Non abbiamo bisogno di inserimenti numerici".

Riccardo Bigon ha una carriera lunga: "Sono all'ottavo campionato di A, farò 300 panchine nel corso di questa stagione. Le ho fatte tutte, tranne una, fui espulso da Damato contro l'Udinese quando ero già a Napoli. Sono nato alla Reggina, sono stati anni intensi con salvezze incredibili: è nato lì il rapporto con Mazzarri, siamo stati insieme tre stagioni e poi ci siamo ritrovati a Napoli. Un rimpianto di mercato? Nessuno, non abbiamo perso giocatori per colpa e negligenza, a volte le cose vanno in un certo modo e non si può far nulla".

Capitolo Donadel: "Con la Fiorentina, ha conquistato due volte la Champions da titolare inamovibile. Purtroppo ci si è messo di mezzo un infortunio che ha rovinato un po' i piani. Stesso discorso per Britos. Purtroppo è capitato. Si sperava di averli prima e valutarli soprattutto nel caso del difensore uruguaiano".

Tanti i nomi accostati al Napoli: "Di solito - scherza - controllo su internet chi compro. Benatia e Isla sono giocatori consolidati con trattative importanti in corso da parte di tanti club, vengono da una squadra - come l'Udinese - che è bravissima a valutare i suoi prodotti. Basta vedere il lavoro che hanno fatto con Sanchez: ci ha messo tre anni prima di approdare al Barcellona. Insigne? Nessuno è venuto al Napoli a chiedercelo, tra l'altro non è sul mercato. E' un nostro patrimonio e va gestito con attenzione. Pescara è una tappa della sua carriera, bisognerà capire quali sono i passaggi più appropriati alla sua crescita. Non dobbiamo farci prendere dall'entusiasmo di aver creato subito un campione, ci vuole il tempo che ci vuole. Lorenzo è un classe '91, serve la pazienza giusta per continuare a crescere come sta facendo. Il riscatto di Pandev? E' un altro esempio di come siamo frettolosi - nel nostro mondo - a dare giudizi. E' presto per dire cosa faremo a fine stagione, dipenderà da molte cose. Ci aggiorniamo ogni settimana con l'allenatore e con il presidente: dipenderà molto da come proseguirà la stagione e dal nostro piazzamento finale. Ora posso dire che Goran sta benissimo al Napoli. I rinnovi dei contratti sono un aspetto molto importante nella gestione di una rosa per avere continuità. Ne abbiamo fatti tanti: Lavezzi, Cavani, Hamsik, Maggio e adesso Aronica che andiamo a concludere. Con lui stiamo limando gli ultimi particolari, siamo sempre molto attenti a tutto. Da febbraio ci dedicheremo ad altri, ci sarà altro lavoro da fare. In Italia c'è troppa fretta, può anche capitare come nel caso di Michele Pazienza che non si trovi l'accordo. Le voci sui nostri campioni? Sarebbe più facile se non ci fossero, ormai questo è un mondo a 360 gradi. Da un lato è un fastidio, ma dall'altro è un attestato di stima per noi, sappiamo di avere una grande squadra".

Bigon è considerato un mediatore tra De Laurentiis e Mazzarri: "Abbiamo un presidente e un allenatore di grande spessore, è normale che devo avere la capacità di fare un passo indietro quando è il momento o di prendere una posizione. Ho una personalità forte e non la dimostro sbattendo i pugni. Credo di aver fatto il meglio che potevo per gestire tutte le situazioni".

Sugli obiettivi stagionali, il diesse ha le idee chiare: "E' stata una stagione molto bella, siamo in corsa su tre fronti. Tutte hanno difficoltà, il nostro campionato non è facile. Tutte le big in Coppa Italia hanno fatto fatica, compreso noi. Il Chievo ha eliminato l'Udinese. Siamo stati anche sfortunati, poche volte le nostre prestazioni sono state sottotono. Siamo partiti ad agosto, ricordo le previsioni al sorteggio del girone di Champions. Ci abbiamo investito tanto, ma non abbiamo mai tralasciato il campionato dove abbiamo pagato qualche punto. Siamo ancora a metà stagione, c'è spazio per fare qualsiasi cosa. Noi vogliamo restare nella parte alta della classifica per garantire continuità. La Coppa Italia? E' un traguardo vicino perché c'è una partita in meno. L'Inter ha vinto sette partite consecutive, abbiamo di fronte un avversario difficilissimo. Se saremo bravi a farlo, vedremo. Ora dobbiamo concentrarci prima sul Siena. Il Chelsea? E' ancora troppo lontano, io vivo la quotidianità. La squalifica di Mazzarri in Champions? Abbiamo presentato ricorso, speriamo di cancellare la prima giornata. Lui è già un manager, ha gestito fior di campioni nel corso della sua carriera e si occupa di tanti aspetti".

 

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