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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Careca su Maradona: "Quelle pizze mangiate alle 2 di notte per sfuggire ai tifosi"

"Giocare con Diego era tutto più facile, aveva una visione del gioco incredibile, la palla arrivava sempre, dovevamo stare sempre attenti. Eravamo anche amici fuori dal campo"

L'indimenticato bomber brasiliano del Napoli del secondo scudetto della Coppa Uefa, Antonio Careca, presenta l'atteso match di campionato Napoli-Roma, rievocando gli anni d’oro della sua esperienza partenopea e il suo rapporto con Diego Armando Maradona.

Ecco alcuni dei passaggi rilasciati al Corriere della Sera: "La sconfitta con il Bologna non fa nulla, ora con la Roma bisogna vincere per forza".

In merito ai ricordi del passato e sui difensori più arcigni con cui si è scontrato in Italia: "Costacurta era leale e intelligente, Ferri un po' meno. Per non parlare di Pasquale Bruno, mamma mia. Uno scudetto a Napoli vale più di 10. Qua si gioca contro tutti. I tifosi fanno la differenza a Napoli, sono appassionati, bisogna avere personalità per giocare qui".

L'attaccante ricorda poi l'aneddoto della famosa febbre prima della finale di Coppa Uefa di ritorno Stoccarda-Napoli: "Avevo 41 di febbre, ma Ferlaino venne da me e mi disse che dovevo giocare e così feci". 

Sul rapporto con Maradona: "Giocare con Diego era tutto più facile, aveva una visione del gioco incredibile, la palla arrivava sempre, dovevamo stare sempre attenti. Eravamo anche amici fuori dal campo, era un rapporto familiare anche tra le nostre mogli e figli. Siamo rimasti sempre amici. Non mi ero accorto e non ho mai visto nulla, non so se faceva uso di sostanze. Stavamo assieme andavamo a mangiare la pizza alle 2 di notte, era impossibile per noi passeggiare normalmente in orari normali. Anche oggi devo girare con occhiali e cappellino in strada per Napoli, ma è bello così".

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