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Amandola si difende: "Io vittima di una campagna mediatica. Sono indignato"

Il giornalista del Tgr Piemonte, sospeso dalla Rai dopo il servizio su Juventus-Napoli, si difende, definendosi come una "vittima di un pessimo giornalismo che ha voluto creare un caso"

Gian Piero Amandola, il giornalista del Tgr Piemonte sospeso dalla Rai per il servizio su Juventus-Napoli andato in onda sabato sera, ha rilasciato un'intervista a Ilaria Puglia de "Linkiesta":

Allora, diciamo la verità, l’ha fatto apposta a dire quella frase.
"No. Non l’ho fatto apposta. La mia battuta, “e voi signorilmente li distinguete dalla puzza”, irride ai cori juventini basati sulla volgarità e sul razzismo. La mia era una frase di difesa nei confronti dei napoletani che si sentono giustamente offesi dai cori".

Strano, perché nessuno ha pensato a quest’interpretazione, né tra i tifosi né tra i giornalisti…
"Sono stupito che i media abbiano voluto generare l’equivoco e creare un caso: è un esempio di pessimo giornalismo su cui dovremmo tutti riflettere".

Insomma lei sarebbe una vittima?
"Mi preoccupa questa reazione al mio servizio, molto. Lo sai che ho ricevuto tante lettere di solidarietà?"

Addirittura?
"Sì, lettere in cui si dice che si tratta di una forma volgare di ricerca della notizia e dell’effetto speciale".

Torniamo al servizio, com’è nata l’idea della puzza?
"È nata perché tutti i cori che venivano cantati fuori allo stadio erano costantemente su quello. Ho sentito il dovere di intervenire a favore delle
vittime di quei cori".

Come mai nel servizio ci sono anche i cori che inneggiano all’eruzione del Vesuvio?
"Nel servizio ci sono anche quelli che dicono che la Juve ruba. Uno va allo stadio e prende tutto quello che sente".

Beh forse il servizio era eccessivamente contro i napoletani.
"Non so se sono più pesanti gli accenni contro i napoletani. L’ho fatto solo per dare l’idea che quello era il clima attorno allo stadio".

Nemmeno i colleghi del Tg Piemonte l’hanno difesa.
"Ho letto di sfuggita il comunicato del Cdr. Mi hanno chiamato prima di farlo, sia chiaro. Non è stata ripresa completamente l’idea dell’equivoco che è all’origine di tutta questa storia, però. Io non sono razzista, non ho avuto in passato il benché minimo contatto con il razzismo. La colpa è della fretta perché quella battuta avrebbe potuto saltare se avessimo avuto più tempo per renderci conto dell’equivoco che poteva crearsi. A me la battuta sembrava sufficientemente controllata, non c’era nulla di volgare, anzi, c’era una presa in giro della volgarità".

In verità, persino il tifoso juventino intervistato sembrava basito.
"La faccia basita del tifoso era perché aveva davanti la telecamera ed era felicissimo di essere intervistato. Che poi devo dire? La mia battuta è un episodio da nulla rispetto ai cori di Verona: perché non vi scagliate contro quelli?"

Ora rischia un procedimento disciplinare (al momento dell’intervista non sapeva ancora della sospensione dal servizio)
"Aspetto cosa dicono. Per ora non mi hanno neanche comunicato che debbo aspettarmi qualcosa. Perciò sono tranquillo. Ammetto che l’equivoco può nascere, ma il mio servizio non è stato neanche notato dalla Rai Piemonte. Mavaracchio (il caporedattore, ndr), che ieri sera ha risposto al telefono, non l’ha neanche visto il mio servizio".

Pare che già altre volte sia stato segnalato all’Ordine.
"Sì, non è la prima volta, ma fui prosciolto. Si trattava di un servizio registrato in occasione di una manifestazione sindacale. Mi accusarono di non aver rispettato la pluralità dell’informazione. Ma sono stato assolto".

È mai stato a Napoli?
"Sì, è una bellissima città. I partenopei i sono simpaticissimi. Hanno un tasso di umorismo decisamente superiore a quello degli juventini. Ci sono volgarità anche in loro, ma è il tifo che porta la volgarità con sé. Chiedo scusa di poter aver dato origine a una cattiva interpretazione, ma l’idea era di prendere in giro i cori juventini, su questo non retrocedo di un millimetro. Nei giornali di oggi si fa di tutto pur di creare il caso. Sono indignato rispetto a questa situazione".

 

 

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