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Mondiali di boxe, Milano pazza per Clemente Russo

Il pugile di Marcianise s’è presentato tirato a lucido per l’appuntamento più importante dell’anno. Solito show dentro e fuori dal ring e la convinzione di essere il migliore: «Spero di non farmi scherzi come alle Olimpiadi di Pechino»

One-man show. Il solito Clemente Russo, sopra le righe in tutto. Sul ring e soprattutto al di fuori. I primi due incontri dei Mondiali di Milano sono filati via lisci, lanciando la caccia al titolo iridato già conquistato due anni fa nell’ultima edizione di Chicago. E tra un allenamento e l’altro, in vista del prossimo match contro il temibile russo Mekhontsev, Tatanka trova il tempo anche per un invito particolare: «Dite al presidente De Laurentiis che vorrei incontrarlo per chiacchierare del nostro Napoli. Ad ottobre sarò opinionista di Controcampo per tutta la stagione e vorrei capire meglio le dinamiche del club e del calcio». Nel frattempo però c’è una medaglia d’oro da vincere.

Clemente ti abbiamo visto in grande condizione. Prosegue tutto secondo i piani?
«Avete visto il match di ieri? Sto bene, mi alleno dall’8 gennaio duramente anche perché prima per impegni televisivi e poi per organizzare il matrimonio ho un po’ tralasciato la boxe per quattro mesi. Mi sono sottoposto ad un duro programma di recupero, fermandomi solo per un weekend al mese ed ora sto raccogliendo i frutti del mio lavoro».

Rispetto alle Olimpiadi ti senti meglio?
«Sono molto pignolo con me stesso, non mi vedo mai al 100%, ma i tecnici che mi seguono da vicino mi dicono che sto meglio che a Chicago 2007 e Pechino 2008. Se è davvero così allora vuol dire che devo vincere l’oro».

Al di là del tuo carattere molto istrionico, il ct Francesco Damiani ha detto che sei un professionista coi controfiocchi, uno che una settimana dopo il matrimonio era già sul ring ad allenarsi.
«Essere istrionico è una dote che hai oppure no. Però poi ci vuole tanta costanza ed amore per questo sport. Sul ring conta l’esperienza, la sicurezza, la passione e la tecnica. Quando ho partecipato alla Talpa mi allenavo una volta al giorno, perché la boxe è il mio mondo e non voglio tradirlo».

Ieri Valentino Rossi è salito sul podio con le orecchie d’asino, tu invece hai infiammato il Forum di Assago. Cosa dobbiamo aspettarci alla tua prossima vittoria?
«Questo di Milano è un evento che non si ripeterà in Italia nei prossimi 50 anni e per questo dobbiamo fare il massimo per noi e per i tifosi che ci seguono. Io sul ring mi diverto e cerco di far divertire il pubblico. Così li incito e loro si gasano. Cerco di renderli partecipi dei miei incontri. Forse sono un po’ strano, perché un pugile di solito dovrebbe pensare ad evitare i cazzotti, io invece mentre boxo penso anche ad esaltare i miei tifosi. E ieri li ho sentiti davvero lì al mio fianco».

Il prossimo appuntamento (domani 8 settembre) è con il russo Mekhontsev. Già lo conosci, che tipo è?
«L’ho affrontato due volte, vincendo e pareggiandoci.  E’ forte e bravo. La sua caratteristica è quella di avanzare portando 5-6 colpi, la maggior parte dei quali diretti mancini. Ha un’azione molto lunga e se non ti becca con i primi tre colpi, può comunque farti male con i restanti colpi».

Clemente, questa volta niente sorprese. L’oro sarà tuo?
«Prima che dagli avversari devo guardarmi bene da me stesso. Spero davvero di non farmi scherzi».
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