Caso Allred, Marcelletti: «Tra me e lui nessun problema»
Primi giorni napoletani tribolati per il giocatore americano della NSB: «Sono senza soldi e chiuso in un albergo di Agnano». Si attende la replica ufficiale del presidente Papalia, mentre coach Marcelletti stempera i toni: «Sono cose che accadono molto spesso, solo che ora ci si mette internet a rendere pubblico ciò che è privato»
Ora però il centro statunitense, mormone e nato da una famiglia poligama, ritorna a far parlare di sé e dal suo blog ufficiale lancia pesanti accuse all’indirizzo del club partenopeo, reo di averlo lasciato solo e senza soldi in un hotel di Agnano: «Mi piacerebbe vedere dalla finestra della mia stanza d’albergo una statua raffigurante un antico romano, ma tutto quello che posso ammirare sono soltanto macchine che chiedono di essere comprate. Lo farei, se solo fossero gratis. Non mi sembra di essere in Italia ma a Bakersfield (non certo famosa per le sue bellezze, ndr)», lo sfogo di Allred, che vive da semirecluso i primi giorni italiani: «Chiuso in questa stanza mi sento tagliato fuori dal mondo. Sto facendo del mio meglio per non perdere l’opportunità di giocare a Napoli, ma una parte di me vorrebbe solo vedere il mondo in fiamme adesso», i pensieri funesti di una torrida notte napoletana.
La miccia innescata dall’americano non ha certo lasciato indifferenti il presidente Gaetano Papalia e il coach Franco Marcelletti. Il primo, fuori Napoli e irraggiungibile a telefono, ha affidato a Facebook le proprie considerazioni, affermando che l’accordo col giocatore prevede che vengano versati ad Allred 15.000 euro entro 48 ore dal superamento delle visite mediche e che si arriverà certamente ad una felice conclusione dell’equivoco.
Anche Marcelletti tenta di stemperare i toni: «Si sono già spese troppe parole su questo argomento. Guardate che queste sono cose che succedono spessissimo nel basket, solo che ora con il proliferare di internet si vengono a sapere più spesso. Sono stato chiamato in causa da Allred per un “tagliafuori” effettuato male. Bazzecole». Il coach preferisce glissare su possibili decisioni societarie: «Non tocca a me decidere sull’accaduto, è compito del presidente. Il giocatore ha sbagliato e l’ha dichiarato, scusandosi pure. Per quanto mi riguarda il caso è chiuso e Lance può allenarsi senza problemi».