Turris, Fontana si presenta: "Cercheremo di toglierci da questa situazione. Ecco perché non ho accettato il premio salvezza"
Dopo le trattative degli ultimi giorni, la società biancorossa ha deciso di affidare la panchina a Fontana: queste le sue dichiarazioni
Si è conclusa la breve telenovela sul nuovo allenatore della Turris. Dopo aver valutato diversi profili, la società biancorossa ha deciso di affidare il ruolo a Gaetano Fonta?na. Il tecnico erediterà la squadra allenata da David Di Michele fino alla sfida persa, in maniera piuttosto pesante, contro la Virtus Francavilla. Queste le dichiarazioni del mister corallino in conferenza stampa:
"Sono contento di essere qua, non è una banalità. Ho una grande voglia di allenare, ero stipendiato dall’Imolese ma non mi piace stare a casa. Ho avuto altre offerte e possibilità. Bisogna essere convinti da ambo le parti quando si accetta una panchina, probabilmente negli altri casi non c’è stata convinzione. La telefonata della Turris è arrivata e ci siamo subito incontrati, non ho accettato il premio salvezza perché è ovviamente l’obiettivo attuale, ma ci sono calciatori che devono lottare per altri traguardi. Certo, dobbiamo tenere in considerazione la prima parte di stagione e non possiamo fare finta di nulla. Cercheremo di toglierci da questa classifica per stare più sereni. Fiducia e autostima sono gli aspetti importanti, cercherò di farli ritrovare alla squadra. Cambiare quattro allenatori in cinque mesi non è stato facile, ma questo non dev’essere un alibi. Tutti sono responsabili, un pensiero va anche a chi mi ha preceduto. Non bisogna pensare al passato, adesso urge trovare una soluzione: c’è un solo modo, ovvero lavorare. Rosa? Ci sono delle relazioni ambientali da considerare. Qui ci sono i giocatori, ma probabilmente manca la squadra. Non è sempre colpa dell’allenatore o della società, bisogna trovare il modo per ricucire. Ci sono dei problemi, è stata alzata l’asticella in estate: bisogna cambiare direzione, pensiamo a tirarci fuori. Serve entusiasmo e voglia, oltre ad avere una propria identità. Forse è mancata l’emozione da trasferire alla gente, nel percorso sono venute fuori delle pecche. Siamo in regime di valutazione, vorrei vedere la reazione di ogni calciatore. Dobbiamo ottimizzare il tempo a disposizione. I ragazzi devono avere dei punti di riferimento e sapere cosa fare in campo. Ho chiesto alla squadra il miglior sistema tattica da adoperare, il modulo dev’essere condiviso con lo staff. Mi adeguo anche alle idee del gruppo, ma loro sono pronti a seguirmi e mi hanno delegato nella scelta. Oggi si apre una nuova strada, per me esiste la meritocrazia. Ogni giorno bisogna dimostrare di meritare di essere qua. Ho accettato perché ho avuto un’ottima percezione dopo aver parlato con il presidente e con il direttore".