rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
Calcio

Da Salerno a Terzigno pur di giocare, il rapporto con Califano e un retroscena di mercato: l'intervista al difensore Daniele Ferro

Il difensore Daniele Ferro, intervistato dai nostri microfoni, racconta la stagione che l'ha visto protagonista con la maglia del Terzigno

Percorrere chilometri per alimentare un sogno. È stato l’obiettivo personale del giovanissimo Daniele Ferro. Di mestiere terzino, il classe 2002 è stato tra i volti più interessanti dello scenario dilettantistico campano. Ragazzo dalla grande prospettiva, il laterale - di origini salernitane - ha attirato l’attenzione dopo un’annata di spessore. Under con le idee chiare e la personalità giusta per affrontare categorie tutt’altro che semplici, Ferro ha conquistato Terzigno e l’ambiente rossonero. Un rendimento che non è passato inosservato alla corte di mister Michele Califano, il ventenne ha strappato consensi nell’ultimo campionato disputato. Contro squadre di livello nel Girone C di Promozione e dopo un periodo d’ambientamento, il calciatore si è messo in mostra con prestazioni super. E gli occhi indiscreti delle pretendenti restano sullo sfondo.

Dal centro di Salerno allo Stadio Comunale di Ottaviano. Tre volte alla settimana, per i consueti allenamenti di preparazione, e circa 90 km nel singolo percorso andata-ritorno. Poi, l’impegno del weekend e le numerose trasferte, anche se si gioca davanti al pubblico amico. "Mi sono trovato davvero bene", dice ai nostri microfoni. E il sacrificio, pur di tenere accesa la passione, gli ha consentito di spostarsi in lungo e in largo: "Principalmente c’è stato papà che staccava da lavoro e mi ha accompagnato in questa lunga stagione. È capitato, tra Ottaviano, Sarno e Boscoreale, di dover prendere il treno per raggiungere il campo e allenarmi con continuità". Una passione che non è stata smorzata neanche dall’anno scolastico, l’ultimo: "Sì questo è l’anno della maturità".

Le prime avventure sportive e il rapporto col gruppo

Una carriera agli esordi iniziata nella terra d’origine: "Ho mosso i primi passi al Terzo Tempo, poi sono passato alla Soccer Academy di Luca Fusco. È stata una bella esperienza, ho avuto la possibilità di fare vari provini. Purtroppo un difensore non fisico a 13/14 anni viene scartato dalle grandi squadre. C’era in ballo il Benevento, è saltato per un mio infortunio. Ho disputato anche un torneo in Germania con il Rieti. Ho giocato anche con la Juniores del Faiano, poi sono passato in Prima Squadra. Terzigno è stato l’ultimo step". Un ragazzo che si è fatto apprezzare subito dall’ambiente partenopeo, nonostante il suo approdo a stagione già iniziata: "Sono un ragazzo molto estroverso, mi piace subito fare amicizia. Con l’ambiente napoletano ho un feeling, mi piace mettermi in gioco. Col gruppo ho instaurato un rapporto immediato. Mi sono trovato benissimo con tutti. I primi tempi sono stati un po’ difficili, ma sono riuscito ad entrare nei meccanismi tranquillamente. Castiello? Ho un bellissimo rapporto. Mi piaceva il modo di giocare di D’Alesio, Perna è un bravissimo ragazzo".

La chiamata del Terzigno

Il lungo stop a causa del Covid, le attività agonistiche intervallate e la necessità di ritrovare il campo quanto prima. Malgrado diverse chiamate da categorie anche superiori, Ferro non ci ha pensato troppo e ha accettato la corte del Terzigno: "È iniziato tutto l’estate scorsa. Mi hanno consigliato di andare presso l’Equipe Campania, ad Angri allo Stadio Novi. Non sapevo l’esistenza, dopo due anni di Covid ho deciso di provarci. Avevo intenzione di riprendere a giocare. Ho disputato varie amichevoli, un paio di squadre hanno iniziato a seguirmi. Tra le più interessanti c’è stato il Pomigliano ed alcune della zona salernitana. Il Pomigliano era la più interessata perché con mister Di Nola ho svolto due allenamenti, mi ha chiesto di seguirlo in granata. Purtroppo, per gli orari e allenamenti non è stato fattibile. Anche l’Alfaterna ha avanzato l’interesse. In Eccellenza sono stato stuzzicato dall’idea del Pomigliano e di giocare nel girone napoletano. C’è stato un momento dove mi è caduto il mondo addosso, non ho compreso il modo di fare di alcune società rispetto ad altre più difficili da raggiungere per distanza. Non ho accettato di scendere in campo con una Juniores, ho voluto sposare un progetto di Prima Squadra. C’è stato un periodo dove non avevo più nulla in mano. Poi è arrivata la chiamata di mister Califano che mi conosceva. Avevo fatto molte amichevoli con lui, contro San Marzano e Puteolana ad esempio. Mi ha fatto spesso giocare con i grandi: Staiano del Nola, Savarise del Foligno e Vitiello ex Paganese. Califano mi ha proposto di raggiungerlo a Terzigno, ho accettato di scendere di categoria e misurarmi con la Promozione".

Dai risultati in campionato al rendimento personale

Terzigno l’ha accolto, lui si è messo in evidenza con prestazioni convincenti. Non c’è solo l’io, però, per Ferro che pensa soprattutto allo straordinario percorso del collettivo: "È una società seria, ho iniziato con loro nei primi giorni d’ottobre. Quando sono arrivato, la squadra aveva già disputato due partite. Ho giocato la prima partita contro l’Ercolanese, una vera e propria corazzata. Il girone d’andata è stato un po’ difficile perché ci sono stati molti svincoli, tanti over hanno lasciato. Nel ritorno c’è stato un cambiamento, abbiamo ottenuto risultati importanti e chiuso al sesto posto in classifica. Ci siamo tolti la soddisfazione di vincere alcune partite come ad esempio il successo col Quartograd o col Sant’Anastasia. Tolta la sfida contro l’Ercolanese per 5-0, non abbiamo fatto brutte figure. Anzi, credo di poter dire che il Terzigno ha fatto un ottimo campionato".

Sul suo rendimento: "Tolta la squalifica e un infortunio, ho sempre giocato da titolare. Sono un terzino destro, ma mi adatto anche a sinistra e in zona centrale in una difesa a quattro e a tre. Retroscena? A dicembre ho avuto una chiamata dal direttore sportivo del Costa d’Amalfi, mi ha corteggiato a lungo. L’offerta era interessante, la distanza tuttavia mi ha fatto rivedere l’iniziale risposta: ero affezionato a Terzigno e ai ragazzi, ho deciso di restare in rossonero. È stata la scelta migliore perché il Terzigno è una grande società, ha una bella storia e ci tengono molto. Per me è stato un anno importante sul piano dell’esperienza. Ringrazio anche il supporto della tifoseria, mai avuta una così".

L'esperienza in rossonero, il rapporto col mister e il futuro

Sull’esperienza conseguita in rossonero, sulla possibilità di confrontarsi con calciatori di spessore e sul testa a testa con gli attaccanti, il classe 2002 ha così commentato: "È stata una stagione di formazione. Ho affrontato attaccanti di livello, ragazzi che hanno giocato nel settore giovanile del Napoli e in Serie D. Ho trovato contro giocatori forti, sia esterni che prime punte. Da difensore centrale mi sono formato ancora di più, trovare un centravanti under e della mia età è stato difficile. Ho affrontato attaccanti over, forti fisicamente e di esperienza. In certe situazioni sono andato in difficoltà, ma non ho trovato mai un avversario immarcabile. Il più complicato da tenere? Marasco del Rione Terra, davvero impressionante. Fisicamente prestante, forte forte".

Fondamentale nella crescita è stato l’allenatore che, nelle ultime ore, ha comunicato la separazione dal club: "Califano è una persona seria, ho un ottimo rapporto. È un tipo introverso, non aveva preferenze nel gruppo. Per il mister vale una sola parola: meritocrazia. Se un under giocava meglio di un over, li schierava tranquillamente". Sul rischio del titolo del Terzigno: "Mi dispiacerebbe molto, il Terzigno ha una grande storia. La questione stadio è sempre stata delicata. La società ha investito tantissimo, la spesa c’è stata". Una battuta infine sul futuro: "Non ho ancora nulla di deciso, c’è da capire bene questa situazione riguardante i 2002 che non sono più under. Ci sono alcune squadre interessate".

Si parla di
Sullo stesso argomento

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Da Salerno a Terzigno pur di giocare, il rapporto con Califano e un retroscena di mercato: l'intervista al difensore Daniele Ferro

NapoliToday è in caricamento