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Juve Stabia, Sottili squalificato per espressione blasfema. Il mister: "Non fa parte del mio lessico e del mio bagaglio culturale"

Sottili è stato squalificato dal Giudice Sportivo per espressione blasfema: l'allenatore ha chiarito la vicenda con un comunicato stampa

Un buon punto strappato in quel di Catanzaro e il terzo risultato utile consecutivo conquistato. Eppure, per la Juve Stabia è arrivata una notizia spiacevole qualche ora dopo la prestazione di spessore del Ceravolo. Il tecnico Stefano Sottili, infatti, è stato squalificato dal Giudice Sportivo per una presunta espressione blasfema rilevata dai componenti della Procura Federale. L'allenatore, con un comunicato stampa, ha chiarito la vicenda:

“Non c’è stata alcuna espressione blasfema ma il tutto è frutto di un intercalare del dialetto toscano interpretato male e che ha tratto in inganno la Procura Federale. Ci tengo a precisare che, in 14 anni di carriera, sono stato squalificato soltanto in due occasioni e per cose futili. Questo dimostra la mia correttezza che non può portare ad errate interpretazioni. Le espressioni blasfeme non fanno parte né del mio lessico né del mio bagaglio culturale, anche perchè sono cresciuto nell’Oratorio Salesiano di Figline Valdarno e queste cose non rientrano nella forma mentis di chi vive di determinati principi e valori. Quanto rilevato dalla Procura non è certo di buon esempio per i miei figli e i giovani che si avvicinano al mondo calcistico. Mi auguro che ci possa essere maggiore attenzione da parte di chi è chiamato a vigilare sul comportamento dei tesserati sul terreno di gioco e che, ovviamente, non si ripeta più una situazione simile”.

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