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Juve Stabia, Pochesci: "Bisogna tirare fuori gli attributi, i 19' con il Catanzaro non mi sono piaciuti. Il Pescara di Zeman avrà grandi motivazioni"

Il tecnico delle Vespe ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della partita contro il Pescara: di seguito le sue dichiarazioni

Quattro sconfitte nelle ultime cinque, un rendimento negativo intervallato dal pareggio col Taranto. Il calendario non ha sorriso alla Juve Stabia che si avvicina al match esterno sul campo del Pescara. Il brutto passo falso casalingo col Catanzaro resta tra gli argomenti principali in conferenza stampa per mister Sandro Pochesci: “Ho incontrato una sola volta Zeman, la partita finì 3-3. Stiamo parlando dell’eccellenza, di un allenatore che ha fatto la storia e che a Coverciano si studiano i suoi movimenti in attacco. Mi aspetto una partita difficile, il Pescara avrà grandi motivazioni: quando arriva un tecnico come Zeman, ogni calciatore cerca di dare il massimo. Noi dobbiamo guardare in casa nostra, ci dobbiamo compattare e restare uniti, le abbiamo incontrate tutte le prime cinque della classifica: si chiude questo cerchio. Dobbiamo ritrovare certezze, non sul piano del gioco perché ho visto cose interessante e positive. È una squadra preoccupata, che deve lavorare mentalmente e che deve ritrovare compattezza, nei reparti e nelle idee. Dobbiamo raggiungere l’obiettivo al più presto perché la classifica inizia ad essere preoccupante, ma sapevamo di poter incontrare delle difficoltà. Sono più brutti i risultati, non mi sono piaciuti i 19’ dove la squadra ha preso tre gol ed è uscita dalla partita. Poi ha giocato alla pari del Catanzaro, anche in termini di numeri e di conclusioni verso la porta. Sto parlando di eresie, ma ho visto delle cose buone anche in quella gara. Il rammarico non è per la partita col Catanzaro, ma con Taranto e Picerno”.

Sul modulo: “La difesa a quattro l’ho sempre riproposta, soltanto a Foggia non è accaduto. Anche col Catanzaro ci siamo messi a quattro. Non è un discorso di numeri, ma più mentale: dobbiamo essere convinti di quello che facciamo. Il calcio è un gioco di movimento, i calciatori devono fare la differenza e capire ciò che l’allenatore trasferisce durante la settimana. In questo periodo ho trasmesso meno di zero perché i risultati dicono questo, ma dentro di me so che non è così. Quando un allenatore non incide, deve trovare delle soluzioni. Troverò delle soluzioni e che cambierò qualcosa, ma devo avere la disponibilità dei ragazzi e devo dire che questa c’è sempre stata. Chiedo compattezza. Il tifoso paga il biglietto e può fare quello che vuole, dobbiamo compattarci tutti: anche voi della stampa che scrivete. Dobbiamo far ritornare il nostro presidente che si è dimesso, gli ho mandato un messaggio assumendomi le responsabilità, ma non dobbiamo andare oltre altrimenti si fa il male della Juve Stabia”.

Sulle scelte a sinistra: “Non diamo vantaggi, dobbiamo avere delle soluzioni e le abbiamo. Dobbiamo essere bravi a limitare i danni nei momenti storti della stagione anche sul piano degli infortuni. Dobbiamo giocare con la normalità, questo è il mio consiglio dopo le esperienze fatte: quando le cose non vanno, bisogna essere attenti e concentrati, giocando semplice e metterci il cuore. Non accetto che una squadra si arrenda dopo 19’ di partita. È un aspetto psicologico, devo essere bravo e le soluzioni dovranno vedersi già dalla gara col Pescara”.

Sulle difficoltà della Juve Stabia: “Non possiamo competere con società che spendono dieci volte quello che spendiamo noi. In alcune piazze ci sono giocatori che hanno fatto la Serie B o vinto campionati. Non voglio parlare di questi argomenti perché siamo nella stessa categoria, non mi va di dire chi spende di più o chi meno. Sotto gli occhi di tutti però c’è il calendario: abbiamo incontrato le prime quattro del campionato. Non mi sta bene che al 19’ la partita sia già finita. Se ci sono squadre capace di fare risultati contro le corazzate, anche noi dobbiamo avere uno spirito più battagliero. Sono il primo a prendermi le responsabilità. Parliamo anche degli episodi. Non esistono partite facili nel girone di ritorno, guardate Messina e Viterbese che si sono rafforzate. Oggi vincere una partita è complicato. Sono stato contento della chiamata di questa società gloriosa, ma mi sto accorgendo di non aver dato niente e mi dispiace: il mio carattere non si è visto, anche io devo cambiare rotta, essere più cattivo e presente. Non mi sta bene fare delle figuracce. Ho visto massima disponibilità del gruppo, questa categoria va difesa tutti insieme. Siamo la Juve Stabia, c’è una tifoseria importante, i ragazzi devono avere la responsabilità di tirare fuori gli attributi, io mi ci metto per primo. Ci sta perdere, ma ci sono modi e modi: andremo lì per fare la nostra partita e non farci schiacciare dall’avversario”.

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