Insigne, l'agente sul rinnovo col Napoli: "Dal 2 gennaio cambia tutto, non si può aspettare in eterno"
Parla Vincenzo Pisacane, rappresentante del capitano azzurro: "La palla passa al presidente, non è mai stata in mano nostra"
Vincenzo Pisacane, agente di Lorenzo Insigne, ha rilasciato una lunga intervista al Corriere dello Sport, per parlare della questione rinnovo con il Napoli e del futuro del suo assistito. Ecco alcuni estratti:
E ora, che succede?
«Non si può dire, nel calcio tutto può cambiare in dieci minuti».
Sacrosanto. De Laurentiis, però, ha detto di aver fatto la propria mossa e che ora la palla passa a Insigne.
«Lui dice quello che ritiene più opportuno, ma bisognerebbe chiedere qual è stata l'offerta e per quale motivo il giocatore ha rifiutato».
Quadriennale da 3,5 milioni a stagione. Fino al 2023, insomma.
«Preferisco evitare cifre e dettagli, ma non riteniamo congrua la proposta».
Contatti azzerati?
«No, ci sentiamo abbastanza spesso. E d'accordo, l'ultima telefonata non è stata delle migliori, però è giusto che ognuno abbia la propria idea e faccia la propria parte. Non possiamo puntarci le pistole alle tempie».
E intanto, tra un paio di settimane Insigne sarà un parametro zero.
«Il regolamento dice così, ma non è mica l'unico. Certo, il suo caso fa rumore perché è un top player, un campione d'Europa, e forse nessuno si aspettava questo epilogo. Anzi, forse Lorenzo sì».
Sta dicendo che è finita?
«La storia tra il Napoli e Insigne non finirà mai anche se andrà a giocare altrove. Anzi, è da raccontare: c'è troppa vita, troppo amore. Ma nel rispetto del giocatore e di tutti non si può aspettare in eterno, non si può aspettare giugno. E se poi malauguratamente dovesse prendere un raffreddore? Perché rischiare?».
A proposito: si dice che abbia avuto contatti con la Lazio, l'Inter, il Tottenham, il Milan e la Juve.
«Fino a gennaio non avrò contatti con nessuno. Su questo sono molto fermo: dal 2, poi, tutto cambierà».
Partiamo da un presupposto: Insigne vuole restare al Napoli?
«Credo che bastino il suo attaccamento alla maglia, i sacrifici, il modo di giocare, la gioia per le vittorie e la rabbia per le sconfitte: ha sempre risposto senza rispondere. Superfluo aggiungere altro».
Senta, Pisacane, siamo sinceri: il Napoli e il suo capitano sono lontani?
«In questo momento, per i tempi, sono abbastanza lontani. Ma tutto può cambiare. Eventualmente, ce ne faremo una ragione».
E ora la palla a chi passa?
«Al presidente. Non è mai stata in mano nostra».