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Un vigile del fuoco in Regione per rilanciare la cultura della prevenzione

Chi è Salvatore Spavone, il vigile del fuoco che ha deciso di candidarsi alla Regione Campania

57 anni, napoletano doc, due figli, Salvatore Spavone è l'unico candidato alla Regione Campania di questa tornata, e il secondo nella storia dell'ente, ad essere un vigile del fuoco. Da quasi 30 anni, infatti, indossa con orgoglio il "casco rosso":  capo squadra esperto, è stato responsabile della Sala Operativa del 115 di Napoli, e fa parte dello  speciale Nucleo NBCR, quello che interviene in presenza di esplosioni, perdite o rilasci di sostanze tossiche o contaminanti.  

Perché ha deciso di candidarsi e in quale schieramento?

La decisione di candidarmi come consigliere regionale della Campania nasce dal mio impegno quotidiano di vigile del fuoco.  I disastri ambientali, come pure i dissesti idrogeologici e i roghi da sversamenti abusivi  bisogna prevenirli, non certamente rincorrerli, altrimenti ci sono solo danni, lutti e sperpero di denaro dei cittadini contribuenti. Chest'è a verità! Un vigile del fuoco in Regione significherebbe maggiore attenzione all'ambiente e al territorio prima, e all'aria che respiriamo poi. La scelta della lista Democratici e Progressisti è quella che mi rispecchia di più: attenzione ai temi della prevenzione e sicurezza e poi è una lista nuova, rappresentativa per storie e esperienze personali (16 donne su 27 candidati) e senza capibastone per la volata elettorale.

Cosa si può fare di più per la prevenzione e sicurezza?

Intanto cominciare a parlare della Terra e del territorio che ci circonda, come lascito ai nostri figli. Per poter tornare a sentire l’odore del mare e a respirare aria sana e pulita la cultura della prevenzione andrebbe imposta politicamente in qualsiasi futura agenda politica regionale.

Da vigile del fuoco quali sono i problemi che attanagliano maggiormente la Campania e in particolare la terra dei fuochi?

Da vigile del fuoco posso affermare che, almeno nell’area metropolitana di Napoli, la terra dei fuochi è ancora una definizione letteraria, nel senso che d’intesa con gli attori principali (Ministero, Regione e comuni interessati) bisognerebbe realizzare, sulla base delle necessarie risorse economiche, aggiuntive, convenzioni per il controllo dei territori e degli spazi più esposti ai roghi, che sono sempre gli stessi, ormai da moltissimi anni. Un esempio di efficacia nei risultati raggiunti è la convenzione stipulata per tre anni tra l’ente parco Vesuvio e il Comando Provinciale VV.F. di Napoli, per il controllo quotidiano del territorio circostante l’area del parco Vesuvio:  sta dando ottimi risultati, se solo ripensiamo per un attimo agli incendi boschivi che hanno colpito la Campania e l’area del Vesuvio nel 2017.

Stanno per riaprire le scuole. Com'è il livello di sicurezza degli edifici?

Sono Presidente del Consiglio d’Istituto dell’I.S.S. “G.Siani” ai Colli Aminei, con succursale a Chiaiano, dove solo negli ultimi anni, abbiamo avuto due parziali crolli di solaio:  se gli alunni fossero stati in classe, ci sarebbe scappato il morto. Dispiace dirlo, ma gli edifici e le strutture che ospitano i nostri figli non godono di ottima salute, pertanto necessiterebbero tutti di una accurata verifica e messa in sicurezza, urgentemente. In pratica bisogna fare presto, altro che covid-19.

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