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Quello che dovresti sapere sul vaccino anti-Covid

Il punto della situazione

Le nuove prospettive terapeutiche per il Covid-19, cioè vaccinazioni e anticorpi monoclonali, come si evince dalla loro modalità d’azione, sono correlate totalmente all’immunità.

I vaccini danno un’immunità attiva. La loro azione consiste nello stimolare la risposta del sistema immunitario principalmente in due modi:

  1. mediante la stimolazione dei linfociti B producenti sia gli anticorpi che inattivano il virus, impedendo di infettare le cellule mediante gli anticorpi neutralizzanti, sia quelli che riconoscono le cellule infette e ne favoriscono l’uccisione da parte di altri componenti del sistema immunitario.
  2. tramite un sottotipo dei linfociti T ( CD4+) che favorisce lo stimolo dei linfociti B ottimizzandone così la risposta immunitaria.

Gli anticorpi monoclonali danno un’immunità passiva (immediata). Sono prodotti sintetici, ottenuti in laboratorio sulla base di quelli prodotti naturalmente dal nostro organismo.

In entrambi i casi, la loro somministrazione dovrebbe prevedere un attento studio approfondito sull’immunità tramite indagine di screening accurato quale la tipizzazione linfocitaria che valuta l’efficienza delle difese del nostro organismo.

Dunque lo stato del sistema immunitario viene indagato attraverso la Tipizzazione linfocitaria, un esame di notevolissima importanza nella diagnosi dei deficit del sistema immunitario.

Dal momento che i linfociti hanno un ruolo decisivo nella risposta immunitaria, è bene evidenziare le loro funzioni:

  • Linfociti T totali (CD3) che giocano un ruolo fondamentale nella cosiddetta immunità cellulo-mediata; Linfociti T helper (CD4) che aiutano i linfociti B a produrre anticorpi; 
  • Linfociti T suppressor (CD8) che svolgono un’azione di soppressione della risposta immunitaria in contrapposizione all’azione dei linfociti CD4 che invece la stimolano;
  • Linfociti B (CD19) che hanno un ruolo chiave nella produzione di anticorpi.

I linfociti Natural Killer (CD16 & CD 56) risultano presenti dalla nascita e rappresentano la prima linea di difesa dei soggetti non ancora immunizzati (immunità innata)

Si deve prendere atto della funzionalità del sistema immunitario che per una corretta reazione deve essere normo-funzionalità.

A ciascuno il vaccino adatto

Partendo dal presupposto che vaccino e anticorpi monoclonali saranno entrambi fondamentali, si potranno differenziare due categorie di soggetti riceventi, nei pazienti che hanno deficit del sistema immunitario (come il deficit del CD 19) potrebbe essere più opportuna la somministrazione di anticorpi monoclonali, mentre il vaccino andrebbe somministrato alla popolazione con un sistema immunitario normo-funzionale.

La Tipizzazione Linfocitaria si indaga con un semplice prelievo ematico, è di facile esecuzione, è a carico SSN, ma purtroppo la maggior parte del mondo sanitario non ne è a conoscenza.

Prof. Corrado Perricone
Ematologo e già Responsabile del Centro di Immunoematologia dell’AORN nella Regione Campania
già componente del Consiglio Superiore della Sanità
M.D. Fabio Perricone - Master in Medicina della Riproduzione e  in Endocrinologia, Medicina Clinica e Sperimentale

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