Soffritto o zuppa forte: un atto d'amore al primo freddo
A Napoli sono ancora in pochissimi quelli che, come al Vomero i macellai Troncone, lo preparano secondo la ricetta tradizionale che risale al primo '700
Il soffritto o zuppa forte è una delle preparazioni più antiche della nostra tradizione e, come molti piatti della cucina napoletana, unisce l’arte di arrangiarsi al genio e alla generosità dei sapori.
La ricetta è stata codificata, cioè riportata per iscritto, intorno al 1.700. ’O suffritt’ a Napoli è stato per lunghissimo tempo un apprezzatissimo street food, venduto agli angoli delle strade e servito su spesse fette di pane casereccio.
L’uso vuole che si inizi a mangiare ai primi freddi per arrivare poi fino a Pasqua: ottimo sul pane, come condimento per la pasta, come spuntino o piatto principale, come ci spiega il titolare dell'antica macelleria vomerese Troncone: 98 anni di storia per quattro generazioni di lavorazione della carne all'insegna della tradizione, tramandata di padre in figlio, e dell'eccellenza dei prodotti, scelti e venduti con il cuore.
L’ingrediente principe, assieme alla pazienza, è dunque costituito dalle interiora del maiale, cucinate con sugna, foglie di alloro, cerasielli vesuviani. La cottura, come ci ha spiegato il sig. Troncone, deve essere lenta e richiede – come sempre la buona cucina - passione e amore oltre che un’eccellente materia prima.
Il colore, che indubbiamente richiama la lava del Vesuvio, è dato dalla conserva di pomodori