Maurizio Armondi, la Costa Azzurra ma anche Napoli nell'ultimo libro dello scrittore e blogger italo-francese
Spettabile Redazione, se mi permetto di presentare al vostro giornale il mio nuovo libro "Le mie case in Costa Azzurra... e altrove" è perché c'è, in questo «altrove», anche l'indimenticata capitale partenopea dei miei anni universitari. Nato nell'altro grande polo del nostro Sud che taluni chiamano ancora Regno delle due Sicilie, è a Napoli che ho arricchito la mia "palermitanità" di sentimenti tanto simili quanto unici prima di trasferirmi ‒ dopo un passaggio in una Lombardia molto diversa ma altrettanto formativa ‒ in una "mia" Costa Azzurra che non è assolutamente quella iscritta nell'immaginario collettivo. Niente yacht, grandi ristoranti ed altri lussi; e, quanto alle «case» protagoniste del libro, non sono certo da intendere come ville o, più in generale, confortevoli unità abitative indipendenti. Si tratta di appartamenti(ni) o talvolta semplici camere, che definisco «case» nel senso primario e familiare di alloggi o abitazioni. Da anni parlo di questa "Côte" (ma anche d'altro) sui blog "Ma maison sur la Côte d'Azur" (che è anche il titolo del mio primo romanzo) e "Nissitalie". Lo faccio in francese, un tempo lingua maggioritariamente insegnata fin dalla scuola media: io l'avevo approfondita presso l'ottimo Centre Culturel Français di Palermo e, successivamente, frequentando il vostro non meno rinomato «Grenoble» di via Francesco Crispi. Naturalmente autoironico, "Le mie case in Costa Azzurra... e altrove" ‒ questa volta pensato e scritto in italiano ‒ è un «racconto sincero e quasi vero» che, come il mio secondo romanzo "Vert Blanc Rouge d'Azur", è disponibile gratuitamente in rete all'indirizzo armondi.canalblog.com. Ne allego la copertina e, ringraziando per la cortese attenzione, porgo i più cordiali saluti ed auguri di buon lavoro.
A completamento di quella che potrebbe definirsi una "trilogia azzurra" e dopo i due romanzi "Ma maison sur la Côte d'Azur" e "Vert Blanc Rouge d'Azur", lo scrittore e blogger italo-francese Maurizio Armondi pubblica ‒ gratuitamente in rete ‒ "Le mie case in Costa Azzurra... e altrove", autoironico titolo che segna il ritorno dell'autore alla lingua materna. A utilizzare la prima persona in questo «racconto sincero e quasi vero» è lo stesso Armondi, le cui esperienze abitative francesi ed italiane ‒ tanto comuni quanto sorprendenti ‒ vengono, appunto, narrate con grande sincerità. Quanto poi al «quasi vero» che completa la caratterizzazione di questo scritto, occorre ascriverlo alla privacy che, fin dall'inizio della sua avventura comunicativa, l'autore ha tenuto a tutelare grazie al suo «pseudonimato»: e, questo, pur se molti aspetti "privati" arricchiscono la descrizione delle sue (normalissime) «case» che, come indica il titolo, non si trovano soltanto in Costa Azzurra. Narrando di quelle italiane, Armondi non lesina giovanili esperienze napoletane vissute dal Vomero a Montesanto, dal «Rettifilo» a Mezzocannone. Stanze in famiglia, situazioni e personaggi affettuosamente descritti che non potranno non interessare i lettori più curiosi e più sentitamente "meridionali" come lo stesso Armondi che, guarda caso, conclude il suo racconto proprio con qualcosa di... molto napoletano. Più in generale, è proprio dal racconto delle dimore «altrove» ‒ in Italia e in un'altra Francia ‒ che è possibile ricavare il ritratto di un autore difficilmente classificabile come un "privilegiato in Costa Azzurra" dopo aver appreso i suoi trascorsi, non solo abitativi, alla ricerca di un miglior futuro umano e professionale; ma anche, in questi tempi di frequenti "Je t'aime moi non plus" fra Italia e Francia, di un'autentica "fraternité" fra la propria cultura e quella esagonale...