Per la Festa dell’Albero 2022, studenti e tecnici della materia, riuniti in Villa Floridiana e al Museo Duca di Martina
Per la prima volta nella sua storia la Villa Floridiana, lunedì 21 novembre, ha celebrato la Festa dell’ Albero con un evento speciale organizzato e promosso dalla Direzione Regionale Musei Campania, in collaborazione con il Comitato Gazebo Verde, l’Associazione GEA e il Comitato Civico Vomero. L’iniziativa, che ha goduto del Patrocinio della Regione Campania, della Città metropolitana di Napoli, del Comune di Napoli e della Municipalità V Vomero - Arenella, ha avuto l’obiettivo di valorizzare l’importanza del patrimonio arboreo, ricordandone il ruolo fondamentale per la sostenibilità ambientale e il contrasto alla crisi climatica, e promuoverne la conoscenza attraverso la sensibilizzazione delle nuove generazioni di cittadini alla tutela e cura del Verde. La manifestazione è stata articolata in due momenti: durante la mattina si è svolta all’interno del parco della Villa Floridiana e nel pomeriggio nel Museo Duca di Martina, coinvolgendo attivamente gli studenti, in particolare con la partecipazione degli allievi delle scuole “Viale delle Acacie”, “Adolphe Ferriere” e “Maria Ausiliatrice”, con la Presidente della Commissione Scuola della Municipalità V Vomero Arenella, Avv. Margherita Siniscalchi, nonché con una folta partecipazione di cittadini, coinvolti in un percorso reale di consapevolezza ecologica e di conoscenza del parco storico Vomerese. Durante la mattinata, nel Parco della Villa Floridiana, si sono avvicendati una rappresentazione artistica formativa per gli studenti delle scuole medie e superiori partecipanti, finalizzata alla conoscenza del ruolo e delle caratteristiche di alcune alberature selezionate, a cura di Agenzia Zebby Animation, una simulazione di intervento di potatura in Tree Climbing, a cura Rami s.r.l.s, e una simulazione di trattamento endoterapico per la cura di essenze arboree, a cura dell’agronoma Claudia Loffredo; infine, l’angolo del libro a tema ambientale, a cura di Fondazione Guida alla Cultura. Nel pomeriggio il programma della giornata è proseguito nel Vestibolo del Museo Duca di Martina, dove si è svolto un incontro con esperti e rappresentanti delle Istituzioni sul tema “Il ruolo ecosistemico degli alberi nella aree urbane e nello specifico del patrimonio arboreo della città di Napoli”. Dopo i saluti di Marta Ragozzino, direttrice regionale Musei Campania, Enza Amato, presidente del Consiglio comunale di Napoli, e Clementina Cozzolino, presidente V Municipalità Comune di Napoli, sono intervenuti Nicola Caputo, assessore all’Agricoltura e Foreste Regione Campania, Antonio Di Gennaro, agronomo territorialista, Massimo Fagnano, agronomo Università degli Studi di Napoli Federico II, Marcello Giannotti, ornitologo e naturalista, Maria Luisa Margiotta, architetto storico dei giardini e del paesaggio, Fiorella Saggese, presidente Commissione Salute e Verde Comune di Napoli, Vincenzo Santagada, assessore al Verde e Salute Comune di Napoli, Vincenzo Topa, agronomo. Ha moderato l’incontro Roberto Braibanti, presidente dell’Associazione GEA e.t.s Vista la notevole importanza che rivestono gli alberi per le loro capacità, in quanto consentono di assorbire l’anidride carbonica e rilasciare ossigeno, prevenire il dissesto idrogeologico e proteggere la biodiversità, a partire dal 2011, con la Legge n.10 del Ministero dell’Ambiente, la Giornata Nazionale degli Alberi viene celebrata ogni 21 novembre con l’intento di promuovere le politiche di riduzione delle emissioni, la protezione del suolo, il miglioramento della qualità dell’aria, la valorizzazione delle tradizioni legate all'albero e la vivibilità degli insediamenti urbani. In realtà, è una celebrazione che già gli antichi Romani avevano nel proprio calendario e gli alberi erano tutelati e conservati anche per motivi legati alla religione ed era consuetudine consacrare i boschi al culto delle divinità dell'epoca. Inoltre, la più grande festa silvana in epoca romana era la “Festa Lucaria” che cadeva il 19 luglio. Si parte oggi dai più piccoli perché sono il seme del futuro così da creare una sana coscienza ecologica nelle generazioni future che si troveranno ad affrontare problemi ed emergenze ambientali sempre nuove e su scala globale.