La figlia è positiva al Covid, incubo per una famiglia napoletana
Il 14 Agosto 2020 di ritorno da Chamonix (Francia) con tratta aerea Ginevra – Napoli, vista l’ordinanza della Regione Campania emessa nelle more della partenza, comunicavo i miei dati e quelli delle mie figlie a mezzo mail così come prescritto. In data 15 Agosto, ci siamo recate al presidio covid dell’Asl Napoli 1 presso il Frullone, dove effettuavamo i tamponi. In questa sede eviterò di dilungarmi sulle gravissime condizioni di assembramento non controllato in cui venivano eseguiti i tamponi. In data 16 Agosto saremmo dovute ripartire, insieme a mio marito ( che non è venuto con noi a Chamonix) per la Basilicata. Alle ore 14 tuttavia un referente Asl - distretto 27 - comunicava la positività al tampone della sola piccola Sara confermando l'esito negativo per tutti gli altri membri della famiglia. Sottoposti TUTTI ad isolamento domiciliare come da protocollo, Il medico ci comunicava che anche mio marito Alessandro doveva sottoporsi al tampone perché comunque in stretto contatto con la piccola. Orbene: Per eseguire il tampone a mio marito Alessandro è stato necessario attendere una settimana (ovviamente in isolamento) e 4 gg successivi per conoscerne l'esito (negativo anch'egli); Dopo 14 gg di isolamento domiciliare forzato dell'intera famiglia, e precisamente il 29 agosto sopraggiungono nuovi tecnici per eseguire nuovi tamponi, scoprendo, con somma sorpresa, che la piccola Sara, unica positiva, non era nell'elenco, per tale incomprensibile motivo non le viene effettuato il tampone. Nonostante le continue e incessanti chiamate all’ASL nessuno dei medici con cui ho interloquito ha saputo spiegarsi, né spiegarmi, la causa di tale gravissima distorsione organizzativa. Il 2 settembre, dopo insistenze anche dure effettuate fisicamente da mio fratello direttamente presso l’Asl del Frullone Napoli 1, si scopre che il camper che doveva venire per farle il tampone non sarebbe mai giunto perché di presidio al quartiere. Dopo reiterate minacce di informare i Carabinieri il tampone veniva eseguito il giorno stesso. In data 6 settembre, quindi dopo ben 8 giorni, un referente dell’Asl ci comunica che siamo tutti negativi compreso la piccola Sara…. Il 12 settembre dopo continui solleciti anche fisici presso l'asl la piccola ha effettuato il secondo tampone, il cui esito è ancora sconosciuto. Quando saremo finalmente liberi??? È passato oltre un mese... vergognoso!!!! E' chiaro che i disservizi e le inefficienze del sistema ASL di concerto con l'organizzazione Regione Campania, stanno determinando situazioni di illogica e non tollerabile compressione della libertà del cittadino, radicandosi veri e propri condizioni di arresto domiciliare senza che ciò sia l'effetto di una pena detentiva. Le inefficienze della PA non possono pregiudicare ingiustamente la vita di relazione e quella lavorativa delle persone costrette alla detenzione in casa ben oltre i tempi previsti dalle disposizioni in tema di emergenza.