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Cosa sono le "Grancie di Procida"

Le Grancie rappresentano un vero e proprio patrimonio identitario dell’isola di Procida. E adesso le celebra una mostra fotografica

Potrà essere visitata fino al prossimo 31 agosto, nel bellissimo spazio del Blu, alla Corricella, sull'isola di Procida, la prima mostra fotografica di una serie dedicata alle “Grancie”:  uno dei più particolari e suggestivi elementi del patrimonio identitario dell’isola di Procida.

Le Grancie di Procida

Le Grancie sono un pezzo di storia secolare dell’Isola. Il termine trae origine dal legame di dipendenza verso la chiesa benedettina abbaziale ed è un'eredità dell’antica toponomastica isolana, risalente al diciassettesimo secolo, dovuta all'iniziativa del cardinale Innico Caracciolo, arcivescovo di Napoli e abate di Procida, che divise l’isola in Rioni. Indica - come spiega l'Enciclopedia Treccani - le speciali costruzioni che nei complessi edifici monastici medievali avevano lo scopo di conservare i prodotti ricavati dalla coltivazione dei terreni annessi alle abbazie: depositi, insomma, di cibo. Quando i monaci non si occuparono più del lavoro manuale agricolo, e divennero preminenti ragioni militari di difesa, le grange si trasformarono in veri e proprî centri abitati (rioni), caratterizzati dal raggruppamento di piccoli edifici, intorno al primo e più importante, la grangia originaria.

Le “grancie” che si rifanno all’antica toponomastica isolana sono 9:

  1. Terra Murata,
  2. Corricella,
  3. Semmarenzio,
  4. Sent’co’,
  5. San Leonardo,
  6. Madonna della Libera,
  7. Sant’Antuono,
  8. Sant’Antonio
  9. Chiaiolella.

Tutte sono state reinterpretate nelle sue foto da Simone Florena, in un passaggio decisivo dal concetto territoriale a quello “emozionale” che valorizza il legame del fotografo con l’isola.

Le prime foto, 6, dedicate alla “grancia” della Corricella, sono dislocate in un percorso espositivo teso a valorizzare, proprio nell’anno di Procida capitale della Cultura, un patrimonio identitario sconosciuto ai più.

A settembre, in una sorta di work in progress, il percorso continuerà e ci saranno altri scatti a documentare questa volta “la vita” all’interno delle piccole “anime” di Procida.

Simone Florena è nato a Napoli nel 1974. Si è diplomato in fotografia presso l’istituto Bauer di Milano nel 1997. Selezionato nel 1998 dalla Cooperazione Italiana come giovane fotografo per documentare i lavori strutturali e l’inaugurazione dell’Ospedale di frontiera Bracamonte di Potosì in Bolivia, nel 2006 a Napoli, insieme con Mario Spada e Francesco Semmola, fonda il LA.NA - laboratorio napoletano e associazione culturale - che si afferma subito in città come primo spazio indipendente di produzione fotografica.  Dopo l’esperienza biennale come docente presso LA.NA., Florena entra a far parte di Fotografi senza Frontiere.

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