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"Pe’ fa’ ‘e cose bone ce vo tiemp": parla napoletano la pasta più amata dagli italiani

Quando la "lentezza" è sinonimo di successo

Un’indagine statistica resa nota nel giorno del World Pasta Day rivela che la pasta più amata dagli italiani è la Rummo, che si posiziona prima di De Cecco, La Molisana, Voiello, Garofalo, Granoro, Divella, Agnesi.

Il successo della lentezza

Nata a Benevento nel 1846 e giunta alla sesta generazione con Antonio, general manager international sales e figlio dell’attuale presidente e amministratore delegato Cosimo Rummo, la pasta si caratterizza per il metodo Lenta Lavorazione che ne fa una pasta “premium”: un procedimento in 7 fasi brevettato e approvato da Bureau Veritas (leader a livello mondiale nei servizi di ispezione, verifica di conformità e certificazione), che ha costretto tutti a rallentare, facendosi inseguire sul terreno della qualità.

E per comunicare queste caratteristiche di eccellenza del prodotto, l'azienda ha scelto uno slogan inequivocabile, rigorosamente in napoletao: Pe’ fa’ ‘e cose bone ce vo tiemp, ovvero “per fare le cose perbene serve tempo”.

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176 del resto gli anni dedicati dall'azienda - che oggi conta 157 dipendenti e 160 milioni di euro di fatturato - a selezionare le materie prime; realizzare impasti elastici fatti di semola e acqua; adoperare trafile in bronzo per rendere la sfoglia ruvida e pronta ad accogliere i sughi più delicati; procedere ad un’essiccazione ad hoc per ogni formato; testare la tenacità con il dinamometro (strumento utile ad individuare il punto di frattura della pasta durante la prova di compressione); studiare i processi di trasporto e confezionamento e non vi sono stabilimenti fuori dall’Italia, cosa che ne fa un vanto per la Campania e per il Paese.

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