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"Campiò", Nino D'Angelo canta Maradona: "Ogni volta che penso a lui mi commuovo"

In occasione di quello che sarebbe stato il 62esimo compleanno di Diego Armando Maradona, Nino D’Angelo ha pubblicato sui propri canali social (a partire dalla mezzanotte del 30 ottobre, giorno di nascita dell’argentino) il video di ‘Campiò’, uno dei brani contenuti nel suo ultimo album ‘Il Poeta che non sa parlare’ (Di.Elle.O/Believe).

Un video emozionante, a tratti struggente, girato nella bottega dello scultore Domenico Sepe, colui che ha realizzato l’opera ‘D10S’, in bronzo e in dimensioni naturali, dedicata al Pibe de Oro e che venne inaugurata all’esterno dello stadio Diego Armando Maradona di Napoli (l’ex San Paolo) quasi un anno fa.

Girato dal regista Toni D’Angelo, nel video si vedono le mani di Sepe intento nella preparazione della statua, oramai famosa in tutto il mondo. Una volta terminata, un emozionatissimo D’Angelo abbraccia la scultura come se davvero avesse davanti il vero Maradona. Un video che lascia senza parole.

Devo dire la verità - spiega D’Angelo: mio figlio, che ha curato la regia, sa quanto bene sincero ho voluto a Diego e mi ha voluto fare un regalo con questo video. Mi è costato tanto girarlo perché ogni volta che penso a Maradona mi commuovo e si vede anche in questa clip emotivamente forte per me. Ma nello stesso ho voglia di fare gli auguri di buon compleanno a questo campione, ovunque adesso si trovi”.

Davvero forte il legame che lega Nino a Diego: “L’ho conosciuto nel 1984, proprio allo stadio che adesso porta il suo nome. Ci siamo frequentati, ci siamo voluti bene. Abbiamo trascorso tanto tempo insieme, ricordo serate indimenticabili a casa di Beppe Bruscolotti, dove a fine cena ci scatenavamo con i balli. Abbiamo recitato in un film insieme (‘Tifosi’ed è stato anche ospite a un mio concerto qualche anno fa. A Diego ho voluto davvero bene e gliene vorrò sempre. Mi dispiace quando lo ricordano solamente per gli sbagli che ha fatto e per i quali ha pagato molto più del dovuto. Ma lui era un buono, un generoso. Ha fatto tanto per i poveri di Napoli, senza farlo sapere. È stato un capopopolo, sempre vicino agli ultimi e mai al fianco del potere. Ha sempre difeso i compagni di squadra ed è sempre stato ammirato dagli avversari per il suo essere superiore. Non troverete mai nessuno che possa parlare male di Diego, chi lo fa non lo ha mai conosciuto. Ho scritto ‘Campiò’ nel giorno in cui è scomparso, e ho versato tante lacrime, come se fosse andato via per sempre un parente.  Ma ora, più che ricordarlo nel giorno della sua morte, ho voglia di gridargli ancora una volta ‘buon compleanno campiò. Grazie per quello che hai fatto per la nostra storia e per averci regalato gioie ed emozioni che porteremo con noi per sempre. Sarai sempre il re di Napolisarai sempre il nostro eroe buono”.

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