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Il gallo di Renato Caccioppoli e Cronache napoletane: l'atteso ritorno in città di Jean- Noël Schifano

C'è Napoli al centro dell'opera di Jean-Noël Schifano, direttore letterario presso Gallimard, critico de “Le Monde” e della “Nouvelle Revue Française”, traduttore dei principali autori italiani, compresi Annamaria Ortese a Elena Ferrante.

Torna nella "sua" Napoli Jean-Noël Schifano, direttore letterario presso Gallimard, critico de “Le Monde” e della “Nouvelle Revue Française”, traduttore dei principali autori italiani, da Leonardo Sciasca a Umberto Eco, e partenopei, da Annamaria Ortese a Elena Ferrante, oltre che direttore dell’Istituto Francese della nostra città dal 1992 al 1998.

L'appuntamento è per questo sabato pomeriggio a Villa Campolieto (Corso Resina, 283), ad Ercolano: Jean-Noël Schifano, cittadino onorario di Napoli, e Laura Noviello, terranno letture dialogate in occasione della pubblicazione in italiano de Il gallo di Renato Caccioppoli, «racconto napoletano» uscito per la francese Gallimard nel 2018, e della nuova versione di Cronache Napoletane, imperdibile classico della letteratura sul capoluogo partenopeo, entrambi per Colonnese editore.

Il gallo di Renato Caccioppoli

Il racconto prende spunto da un famoso episodio dalla vita del matematico napoletano, che in pieno periodo fascista si fece vedere per Napoli con un gallo al guinzaglio: una provocazione contro una ridicola legge di regime che vietava agli uomini di portare al guinzaglio un animale di piccola taglia, che avrebbe compromesso la loro virilità. Ma attraverso la vicenda di Caccioppoli, nella sua prosa come sempre “vulcanica” e barocca, ricca di visionarie suggestioni e di contaminazioni linguistiche, Schifano insegue piuttosto il rapporto tra intellettuale e potere politico, ovvero della stupidità di un’oppressione fascista inconciliabile con la libertà di pensiero, che sa essere intelligente e ironica.

Di Caccioppoli, Schifano riprende – e reinventa – anche la vita e le ossessioni: l’ultima lezione all’università, con incomprensibili parole tra il fumo di decine di sigarette e l’andirivieni intorno alla cattedra; la visita a Napoli di Hitler e Mussolini, il 5 maggio 1938, che gli fa esclamare davanti al saluto romano: «Sta verrenn’ si for’ chiove!»; incontri e ricordi di donne veri e inventati, dall’amatissima zia Marussa a Elsa Morante, da Anna Maria Ortese alla barista Tania; fino agli incubi dei bombardamenti su Napoli, quand’ormai la guerra è finita, ma evidentemente qualcosa si è rotto per sempre. +

Schifano fa inoltre sposare al matematico la tesi anti-risorgimentale della conquista garibaldina e piemontese di Napoli in accordo con la camorra, che vede nel Plebiscito del 1860 il primo passo di tutte le imposizioni illiberali e antidemocratiche del Mezzogiorno. Fino ad arrivare alla legge fascista che vietava l’uso del dialetto all’Università, che ovviamente lui disattende facendo lezione in napoletano. E proprio riprendendo questa provocazione, per volere dell’autore, l’edizione italiana de Il gallo di Renato Caccioppoli si presenta con il testo a fronte in napoletano, curato da uno dei principali cultori della materia (già traduttore di importanti classici) come l’ex magistrato Roberto D’Ajello.

Cronache Napoletane

Chroniques napolitaines, pubblicato per la prima volta nel 1984, edito in Francia da Gallimard e giunto alla sua terza edizione italiana, può ormai essere considerato un classico della letteratura su Napoli. Nel suo stile colto e sensuale, Schifano fa rivivere in questo libro sei storie ambientate tra la metà del Quattrocento e i primi del Settecento – tratte da archivi e cronache dell’epoca – legate alle più potenti famiglie del Regno di Napoli.

Si parte con l’atroce morte della bella Maria d’Avalos e del suo amante Fabrizio Carafa per mano del marito tradito, il principe-compositore Carlo Gesualdo. Seguono le follie erotiche che nel Cinquecento mettono in subbuglio il convento di Sant’Arcangelo nel cuore di Forcella. Poi i controversi giorni del lazzarone rivoluzionario Masaniello, avvelenato dal potere, prima acclamato e poi travolto dal popolo. L’esemplare supplizio riservato al sodomita Tiberio de Vera; la storia Tirinella e Alvise massacrati durante i loro amori notturni; per concludere col delitto inconfessato della nobile Gaetanina Escobar per mano di una bella e misteriosa serva.

Al pomeriggio letterario (aperto al pubblico con prenotazione obbligatoria) interverranno tra gli altri Titta Fiore , Franco Buononato, Roberto D’Ajello, Alvio Patierno, il sindaco di Ercolano Ciro Buonajuto. L’evento è organizzato con il patrocinio dell' Ente "Parco Nazionale del Vesuvio", in collaborazione con l'Ente Promozione "Officine Vesuvio" e l'Associazione "F.O.R.M.A.T. Onlus".

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