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Sabato, 20 Aprile 2024
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Un groviglio di vie collega Bagnoli a Piombino in Toscana: il libro del giornalista Massimo Boddi

Tanta Napoli protagonista nel romanzo di Massimo Boddi, originario di Livorno, che con la moglie Chiara vive tra Roma e la nostra città, che conosce ed ama

Estate 1994. Sullo sfondo dei mondiali di calcio americani, Simone, Cristian, Tommaso e Dario bazzicano le vie del quartiere con la sfacciataggine degli adolescenti sfrontati e ribelli. Tra il caldo uggioso, i tuffi rinfrescanti al mare e qualche scorribanda delle loro, il tempo lo passano così: come chi in strada ci sta benissimo, senza inventarsi chissà cosa di speciale per ammazzare le giornate, a parte frustare l’asfalto in sella alla mountain bike e darsi a fare un po’ di canagliate.

Da Piombino a Bagnoli, all'ombra delle ciminiere

In “Miseria puttana”, romanzo di Massimo Boddi (la Bussola edizioni, 124 pagine, 10 euro), livornese, originario di Piombino che da diversi anni vive con la moglie Chiara tra Roma e Napoli, c'è un universo variegato fatto di un groviglio di vie e di vite che si dipanano all’ombra delle alte ciminiere, tra la città toscana di Piombino e «‘o cantiere» di Bagnoli, come veniva chiamata la fabbrica partenopea.

Il romanzo segue da vicino i quattro amici, una tribù guerriera che si svaga seguendo i principi della cultura di strada. Quando l’esperienza di vita, scheggiata e selvaggia, raggiunge il suo apice di libertà tra strafottenza, spacconeria, affronti, scontri, amori impossibili. Una storia di avventura ma anche di maturazione, lungo il percorso che porterà il protagonista, Simone, a misurarsi con scelte inaspettate e con le proprie reali aspirazioni. In quel cantiere aperto che è l’adolescenza, calata in uno scenario sociale che ruota attorno alla classe operaia e si delimita alla vita di quartiere, ricca di relazioni, trascorsi, abitudini come quelle delle chiacchiere da bar.

Peppe 

Un posto particolare nel romanzo occupa Peppe, scherzosamente chiamato «Kojak», come il celebre tenente dalla crapa pelata, interpretato da Telly Savalas: robusto, di mezza età, gran lavoratore, viene dal rione Traiano. Ha sempre fatto l’operaio nello stabilimento di Bagnoli, fino all’ultima colata prima dello stop all’altoforno. Dopo, si è trasferito a Piombino per continuare a fare il mestiere nell’acciaieria della città toscana.

Ho un grande amore per Napoli, è una città bellissima e accogliente, piena di fermento culturale, ci sono persone genuine e viverla è un’esperienza unica - racconta Boddi a Napoli Today - Devo ringraziare l’amico Renato Zagari, apprezzato videomaker e autore radiofonico, per avermi consigliato e incoraggiato. Mi ha raccontato qualche simpatico aneddoto e soprattutto è stato fondamentale per i dialoghi in dialetto napoletano, ci tenevo davvero molto” .

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