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Giardini del Mann: torna l'acqua nelle splendide fontane

Grazie al gruppo di lavoro presieduto da Mirella Barracco, il progetto di restauro sarà finanziato dall'azienda Acqua Campania. E presto i giardini e l'atrio del Museo Archeologico saranno aperti gratuitamente alla città

I giardini del Mann sono un piccolo museo a cielo aperto. A farvi installare tre fontane fu forse l'architetto Pietro Bianchi, curatore dei lavori di completamento dell'allora Real Museo Borbonico, intorno agli anni Venti del secolo scorso e per buona parte del Novecento da quelle fontane, che combinavano elementi in marmo di antiche vasche di epoca romana con cemento moderno, ovviamente sgorgava acqua. Poi l'incanto è finito, ma le fontane sono rimaste lì, a guardia delle aiuole, fra le suggestive palme Washingtonia e le verdi piante. Ad attirare lo sguardo dei visitatori, in particolare, la vasca in porfido rosso nota come Gran Tazza Farnese risalente al II sec. d.C., fra l'età di Traiano e quella di Adriano. 

Giardini aperti alla città

Ben presto dalla Gran Tazza farnese come dalle altre 2 fontane del Mann tornerà a sgorgare l'acqua, grazie ad un intervento di restauro coordinato dall’équipe di restauratori, architetti, archeologi e museologi dell'Archeologico napoletano, reso possibile dal mecenatismo della società Acqua Campania attraverso lo strumento dell'Artbonus. "Da tempo il lavoro di recupero e riallestimento dei Giardini storici rappresenta un punto nevralgico della programmazione museale - spiega il direttore del Museo, Paolo Giulierini - Diamo il benvenuto ad Acqua Campania ringraziando il suo management per la sensibilità sociale, l'attenzione al territorio e alla sua storia che sono all'origine di un'importante donazione Artbonus. Possiamo senz'altro affermare che è  questo il modello ideale di mecenatismo al quale il Museo Archeologico Nazionale di Napoli sta lavorando con il fondamentale apporto dell'Advisor Board, presieduto da Mirella Barracco. Aziende che amano l'arte incontrano progetti di grande significato, come è appunto il ripristino delle fontane storiche nel Giardino del MANN, in un percorso condiviso che in questo caso porterà presto a una nuova fruizione degli spazi. Più che un semplice  restauro questo progetto assume infatti per  tutti noi  un valore altamente strategico  in un orizzonte che vedrà il Museo aprirsi con atrio e giardini gratuitamente alla città, cuore verde zampillante d' acqua per il quartiere".

Soddisfatta anche Mirella Barracco, presidente dell'Advisory Board che ha promosso l'incontro con Acqua Campania: "Come Presidente dell’Advisory Board del MANN, sono particolarmente felice che Acqua Campania abbia raccolto il nostro invito a sostenere il restauro delle Fontane, contributo ancor più valido, visto il trait d'union tematico tra l'attività del Mecenate e il progetto che porteremo innanzi al Museo: passato e presente, ricerca e imprenditoria si legano grazie ad una rete virtuosa nel nome della cultura".

La decisione di sostenere l’intervento di recupero e ripristino delle fontane del Museo Archeologico Nazionale di Napoli risponde alla volontà di rappresentare, anche attraverso operazioni-simbolo, la centralità dei temi della preservazione, della conservazione e della efficiente   gestione della risorsa idrica in un’epoca contrassegnata dalla scarsità della risorsa primaria, e dalla necessità di un ripensamento dei modelli di governo del servizio idrico, soprattutto nel Mezzogiorno”, commenta Franco Cristini, amministratore delegato di Acqua Campania S.p.A., “L’acqua non è classificabile solo come una utility; l’acqua è anche un bene culturale".

I lavori 

Il risanamento conservativo delle fontane come monumento consisterà nel

  • restauro dei materiali lapidei archeologici con trattamento biocida, previo test per la caratterizzazione degli agenti biodeteriogeni;
  • pulitura fisica-chimica-meccanica dei materiali sottoposti a trattamento;
  • consolidamento superficiale e strutturale;
  • rimozione delle stuccature in cattivo stato di conservazione e realizzazione di nuove con materiali compatibili con gli originali e adeguata resistenza meccanica all’attacco fisico-chimico dell’acqua e degli inquinanti atmosferici;
  • verifica e trattamento degli ancoraggi metallici;
  • applicazione di protettivo idrorepellente per la creazione di una interfaccia di protezione tra l’acqua e le superfici lapidee.

quindi si procederà al totale ripristino della funzionalità d’uso delle fontane attarverso

  • attenta pulizia delle strutture in muratura e successiva impermeabilizzazione;
  • pulizia ed eventuale sostituzione delle tubazioni;
  • consolidamento strutturale dell’invaso e delle altre componenti;
  • creazione di un sistema di ricircolo dell’acqua, con inserimento di una elettropompa e allaccio alla rete idrica ed elettrica del Museo;
  • ripristino del verde danneggiato durante i lavori.     

A conferma della vocazione green del MANN, tutti i materiali, impiegati per il restauro e il recupero dei manufatti, saranno caratterizzati da inerzia chimica, compatibilità con gli elementi originali e basso impatto ambientale.

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