rotate-mobile
social

Una legge per vietare filtri e app per il fotoritocco a meno che sui social non ne sia espressamente dichiarato l'uso

Vietare l'uso di filtri social e app per ritoccare il corpo, a meno che non sia chiaramente dichiarato anche in Italia: a lanciare la campagna Mafalda De Simone, influencer campana con all'attivo 190mila follower

Mafalda De Simone, campana doc, all'attivo 190mila followers, è abituata a mostrarsi come è: vera e genuina, senza fotoritocchi né corsi e ricorsi ad app che ingrandiscono gli occhi, assottigliano il mento, allungano le gambe o ritagliano i fianchi.

Bella naturale e, soprattutto, assai dotata di cervello e carattere, l'influencer campana ha deciso di rilanciare in Italia la campagna che in Norvegia ha portato a vietare l'uso di filtri social e app per ritoccare il proprio aspetto nella speranza di conquistare followers o partners, a meno di non dichiararlo espressamente: "Si faccia anche in Italia. Dai parlamentari una battaglia di civiltà dopo il Ddl Zan", spiega.

Niene filtri e app di fotoritocco per i social: l'esempio norvegese

Nel Paese scandinavo l’11 giugno è stato bandito l’uso di filtri social e app per il fotoritocco a meno che non sia chiaramente contrassegnata l’alterazione.

Il cambiamento avvenuto grazie a un emendamento al Marketing Act proposto da un disegno di legge del Ministero norvegese per l’infanzia e la famiglia, votato il 2 giugno e in attesa di ratifica da parte del re.

Perché il fotoritocco rovina la vita

Il divieto di app e filtri di ritocco delle foto da postare sui social per rispondere a canoni sempre più rigidi di bellezza lontana dalla realtà punta a combattere i contenuti che giocano sull’insicurezza sociale, la cattiva coscienza, la bassa autostima o contribuiscono alla pressione sul corpo. "In questi giorni si parla tanto di diritti civili e Ddl Zan. Penso che anche questa misura vada in una direzione tale - dice la De Simone - Sulle spiagge italiane molti non ci fanno caso in questi giorni, ma ci si imbatte spesso in ragazze o ragazzi che non lasciano mai il loro asciugamano. Lo tengono addosso tutto il tempo, come una corazza. Il motivo? Semplicemente non si sentono adeguati agli standard che il mercato offre. Si sentono inopportuni a godersi qualche ora di sole. Questo non deve accadere. Ed ecco perché lo stop ai filtri, se non espressamente dichiarato, per ritoccare le foto del corpo o del viso è un segno di civiltà verso la deriva cui ci hanno portato certe dinamiche social. Ecco perché chiedo a influencer e parlamentari italiani di portare avanti con me questa battaglia. Qualcosa si può e si deve fare. Magari non come quello che sta accadendo in Norvegia. Ma già una discussione in merito può essere positiva".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Una legge per vietare filtri e app per il fotoritocco a meno che sui social non ne sia espressamente dichiarato l'uso

NapoliToday è in caricamento