L'inciucio è partito da Napoli: l'origine della parola
L'inciucio, nato nella nostra città, si è propalato, diffuso, ed è arrivato molto lontano
Ormai di inciùcio si parla ovunque: in tv, sui giornali, nei blog e finanche nelle enciclopedie. E' la bibbia dei dizionari, infatti, la Treccani, a spiegare che 'nciucio è sostantivo maschile dal napoletano "’nciucio" che "in senso proprio" vuol dire «pettegolezzo, sobillamento». La Treccani aggiunge anche che il termine è stato «introdotto recentemente nel linguaggio politico con il significato originario di intrigo, intesa raggiunta sottobanco, di nascosto, e in seguito passato a indicare un piano o un accordo politico confuso, non chiaro, malamente orchestrato».
E' stato invece il prestigioso settimanale The Economist, già qualche anno fa, a provare a spiegare l'inciucio agli inglesi scrivendo "The nearest English translation is perhaps “stitch-up”: la tradiuzione più vicina al significato letterale è "stitch-up" cioè fregatura, trappola, montatura.
Le tesi più accreditate sull'origine di questa usatissima parola napoletana sono due:
- a Napoli quando si parla sottovoce per non farsi sentire, perché si stanno trasferendo informazioni riservate o calunniose, si dice che si sta "facendo ciù ciù". L'origine sarebbe quindi onomatopeica, derivando dalla riproduzione del suono.
- non è da sottovalutare, in ogni caso, l'influenza del francese "chuchoter" che - appunto - significa "sussurrare".
Dal napoletanissimo 'nciucio sono derivati, ormai nel linguaggio corrente, "inciucismo" cioè tendenza a fare inciuci, l'aggettivo inciucioso e il verbo inciuciare.